A partire dallo scorso marzo si è registrato un vero e proprio “boom” che ha coinvolto il settore dell’imprenditoria per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese, della loro promozione sul web e tentativi di lead generation.
Complice, purtroppo, la drammatica situazione portata in dote dalla pandemia legata al SARS-CoV2, molte aziende, sia locali che di grandi dimensioni, senza attendere o sperare negli aiuti da parte dello Stato, hanno da subito iniziato a promuoversi attraverso i canali social.
Abbiamo assistito a delle vere e proprie campagne pubblicitarie “fai da te”, che in molti casi hanno però suscitato solo grande ammirazione e rispetto più che risultati reali.
Nulla di anomalo e preoccupante, visto che il mondo di internet è un posto davvero bizzarro se non lo si sa gestire attraverso le giuste regole di comunicazione.
La lead generation
Il costante aumento di aziende e professionisti che in questi ultimi mesi hanno deciso di avere una presenza online per promuoversi, inevitabilmente ha fatto registrare un abbassamento dell’asticella della qualità in fatto di comunicazione.
Troppa “pubblicità” e poche istruzioni per l’uso nei confronti dei consumatori, che hanno visto apparire sui propri smartphone una marea di offerte, senza però nessuno che gliele spiegasse…
Inutile dire che se produco o vendo capi di abbigliamento non basta scrivere su Facebook “La Boutique dei tuoi sogni riparte nonostante la Pandemia”, oppure “Vesti la tua moda anche in casa” ecc.
No, non funziona più questo tipo di marketing, e non dà risultati neanche, soprattutto, in una condizione di emergenza in cui le persone sono distratte dalle preoccupazioni relative alla situazione sanitaria e a quella economica.
I vari uffici marketing, ormai, devono spostare il campo di battaglia sull lead generation, ovvero l’acquisizione dei dati del potenziale cliente quali l’indirizzo mail, il telefono, piuttosto che sulla sola promozione (alla buona) dei prodotti o servizi sponsorizzati attraverso le varie piattaforme Social.
Questo vale anche per le piccole attività locali che non hanno certo bisogno di un ufficio marketing al loro interno, ma qualcuno a cui demandare l’ingrato compito, sì.
Il vero focus è il cliente
Tale approccio serve per instaurare un rapporto più confidenziale, che permetta di intercettare le possibili necessità del cliente, e andare a proporgli eventuali benefici tramite la costruzione di un’offerta su misura.
Perché l’esponenziale crescita della proposta in internet, di questo ultimo periodo, ha portato l’utente finale ad avere una vasta gamma di possibilità per lo stesso prodotto o servizio a cui è interessato; di conseguenza, l’unica arma a disposizione delle aziende per differenziarsi (e avere successo) è quella di riuscire a costruire un contatto diretto con i clienti sin dall’inizio.
Altro aspetto da non sottovalutare sono le impietose statistiche che raccontano, per esempio, che oltre il 90% delle persone che visita un e-commerce abbandona il sito dopo una breve carrellata delle pagine di vendita, e solo un 60% acquista in un secondo momento.
In aiuto a queste problematiche e riflessioni è il momento di considerare (come già stanno facendo molte aziende) l’unica soluzione tracciabile e misurabile che riguarda l’utilizzo di una strategia chiamata Funnel marketing.
Letteralmente tradotto come “imbuto”, il Funnel sta a indicare il percorso e gli step che portano un utente a compiere un’azione chiamata conversione.
Quest’ultima può essere rappresentata da una raccolta dati di utenti interessati (lead generation), da un acquisto di un prodotto o servizio, dalla richiesta di una consulenza, o dalla prenotazione di un semplice tavolo al ristorante, sì, il Funnel marketing può fare anche questo.
Che cos’è la Lead Generation?
La lead generation non è altro che un’azione di marketing che permette di generare una lista di possibili clienti interessati a un determinato bene.
Può avvenire tramite diversi canali di comunicazione e il pregio di questa strategia è quello di creare da subito con il cliente un rapporto di stretta comunicazione inerente all’argomento trattato.
Questo infatti non è un dettaglio da poco, perché l’imprenditore ha così la possibilità di andare a lavorare, con gli strumenti adeguati, sulla consapevolezza del potenziale acquirente.
Spesso infatti si dimentica il concetto, secondo il quale, le persone tendono a comprare un prodotto o servizio, solo dopo aver acquisito le informazioni necessarie a riguardo.
A questo punto, consapevoli della necessità di avere un “problema” e che sarà risolto dall’offerta che stanno valutando, solo in quel determinato momento potranno esserci le condizioni affinché domanda e offerta si incontrino.
Quindi, il processo appena descritto, può essere svolto attraverso la lead generation, che consente di creare una relazione con i propri clienti e, soprattutto, da la possibilità a quest’ultimi di essere sempre informati sui prodotti di loro interesse.
Rendere consapevole il cliente
La persona che si vuole indirizzare verso la conversione scelta dall’ imprenditore, viene accompagnata dal Funnel nel percorso di consapevolezza attraverso la visualizzazione di varie pagine online e l’invio di contenuti di valore che parlano del prodotto o servizio offerto.
Ciò sicuramente permette di aiutarla nella scelta finale, facendo sì che quando si troverà pronta e con tutte le risposte necessarie al suo bisogno, possa compiere l’azione.
Il Funnel, quindi, è senza dubbio un’arma davvero preziosa, che ha dalla sua la grande prerogativa di rendere una persona normale in un cliente affezionato, tramite un sistema preciso e automatico.
Un approccio di marketing che può rivelarsi una soluzione interessante per tutti quei professionisti o aziende che stanno intraprendendo ora la propria avventura online, anche in un periodo come questo, in cui l’incertezza sul futuro rende tutto più difficile.
Pertanto, come scritto all’inizio di questo breve articolo, la sola presenza promozionale in rete non basta, soprattutto se approssimativa e generica; serve una cognizione chiara e precisa da parte del cliente e quindi un percorso a lui dedicato che lo porti all’acquisto.
Tutto questo avviene grazie a lavoro di “educazione” che l’imbuto esegue nei confronti dell’utente finale che, una volta assimilata, lo farà arrivare a considerare l’azienda o il professionista in questione migliore dei suoi diretti concorrenti.
Ecco perché la vera scelta da fare è quella di selezionare con cura la propria strategia comunicativa tramite un’attenta consulenza da parte di esperti del mondo del digitale, corredata dagli strumenti giusti per non disperdere soldi, tempo, e aspettative, che mai come in questo momento storico necessitano di risposte concrete.