L’aeroporto internazionale dell’Umbria saluta Francoforte. Non sarà infatti rinnovata, dal prossimo marzo, la convenzione tra la Sase, la società che gestisce lo scalo umbro, e la compagnia irlandese low cost Ryanair, che dopo lo stop invernale avrebbe dovuto far riattivare la rotta Perugia-Francoforte.
Nessuna prenotazione pervenuta, la motivazione alla base di questa scelta. Quindi, niente soldi per mantenere la rotta tedesca. Che a questo punto non sarà riattivata, a meno che Ryanair non trovi un qualche interesse commerciale a mantenerla senza il contributo dello scalo. Ma Ryanair, in assenza di entrate certe, ha intenzione di cancellare i collegamenti dall’hub tedesco che non rendono. E quindi Perugia, ma anche Marsiglia, Santorini, Gran Canaria, Murcia, Perpignan.
E dire che, proprio attraverso il collegamento con Francoforte e da qui verso gli scali spagnoli e greci, l’Umbria sperava di avere una porta sul mondo, con l’avvio della prossima stagione turistica estiva.
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Una decisione che crea ancora più malumore tra gli operatori commerciali presenti all’interno dello scalo. Anche perché il turismo tedesco era tra quelli più ricchi. Ma soprattutto, a fronte degli annunci di rilancio dello scalo nel 2019, il primo atto rappresenta una rinuncia. Che fa male. In attesa che Sase tiri fuori dal cilindro qualche nuova rotta.
E dire che anche nell’adunata del Crel (il Consiglio regionale dell’economia e del lavoro), il presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, aveva ribadito l’importanza dell’aeroporto per l’economia della regione. Ora questa decisione, che non mancherà di creare nuove polemiche intorno alla gestione dell’aeroporto internazionale dell’Umbria.
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