“Percorrevo circa 35 mila km all’anno per 20 anni… ho fatto un po’ di strada… alla fine avevo il motore un po’ usato…” termina cosi un’intervista rilasciata dall’ex campione Gimondi al Corriere dello sport. Gimondi, deceduto per un malore mentre faceva il bagno nelle acque di Giardini Naxos, si trovava nella zona della spiaggia di Recanati quando si è sentito male.
150 gare vinte, uno dei 7 corridori ad aver vinto tutti e tre i grandi giri: il Giro d’Italia, il Tour de France e la Vuelta a Espana, originario di Sedrina, in Val Brembana, classe 1942, fu l’unico a resistere alla vena vorace del ‘Cannibale’ Merckx. Originario di Sedrina, in Val Brembana, classe 1942, fu l’unico a resistere alla vena vorace del ‘Cannibale’ Merckx, secondo in assoluto – dopo Anquetil – a completare la Tripla Corona nei Grandi Giri, campione del Mondo nel 1973 a Barcellona, padrone del pavé di Roubaix e delle insidie della Sanremo.
“Per ricordare e tributare la leggenda italiana del ciclismo italiano – ha dichiarato Luca Ministrini, presidente del Comitato Organizzatore de #laSpoletoNorciainMTB e referente regionale della FCI per il cicloturismo – vorremmo dedicare questa 6° edizione proprio a lui. Ricordo ancora nel 77 l’arrivo di tappa a Monteluco e tutti noi bambini cercavamo di stringergli la mano perché Gimondi per noi, ma anche per il resto d’Italia, era il ciclismo con la C maiuscola”.
“In questi giorni – conclude Ministrini – ho verificato la disponibilità di avere Eddy Merckx all’inaugurazione della 6° edizione della SpoletoNorcia in MTB, ma la famiglia ci ha risposto che è impossibilitato. Tuttavia stiamo continuando a lavorare per avere a Spoleto un membro della famiglia di Gimondi, per tributare al grande campione una serata e un ricordo speciale che tutti noi ciclisti, insieme all’intera famiglia de La Spoleto Norcia in MTB, ci sentiamo di organizzare”.