Gli effetti del calo demografico sulla popolazione in età lavorativa: è come se sparissero Assisi e Bastia insieme
Nei prossimi 10 anni l’Umbria perderà oltre 46mila potenziali lavoratori a causa del calo demografico. E’ quanto stima la Cgia di Mestre elaborando i dati e le proiezioni Istat. Un fenomeno che riguarda tutta Italia, dove nel 2034 si prevede ci saranno 3 milioni di residenti in meno in età compresa tra 15 e 64 anni.
In Umbria il calo in questa fascia di età si stima sarà intorno al 9%, di poco al di sopra della media nazionale, data da un Sud dove il decremento raggiungerà percentuali a due cifre. Ma anche le vicine Marche perderanno popolazione in età lavorativa, sopra al 12%.
In Umbria si passerà dagli attuali 525mila residenti tra 15 e 64 anni ai meno di 479mila che si stima si avranno nel 2034. Con una perdita stimata di 46.500 potenziali lavoratori. Dati che, sostengono gli analisti della Cgia di Mestre, difficilmente saranno recuperati dagli ingressi di stranieri.
A livello provinciale il calo più marcato si avrà a Terni: -11%, con una perdita in 10 anni di circa 14.500 residenti in età lavorativa. Percentuale che in provincia di Perugia è stimata intorno all’8%, con una perdita di 32mila abitanti in età lavorativa. Dati che sommati portano appunto alla cancellazione di oltre 46.500 abitanti in età lavorativa. E come se in dieci anni, per fare un termine di paragone, sparisse la popolazione di Assisi e Bastia Umbra. E questo solo per la fascia di età tra 15 e 64 anni.