La statua lignea raffigurante il Bambino appartenente alla “Madonna in trono” torna nella disponibilità della comunità di Spello. La cerimonia di consegna in programma per lunedì 22 aprile le ore 11 nella Chiesa di Sant’Andrea inizierà con i saluti del sindaco e di S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, Vescovo della Diocesi di Foligno; seguirà l’intervento del prof. Corrado Fratini, dell’Università degli Studi di Perugia e lo svelamento dell’opera nella Pinacoteca Civica e Diocesana.
La statua lignea del XIII secolo facente parte della collezione della Pinacoteca Civica e Diocesana di Spello, fu trafugata nel 2008 e ritrovata ad agosto dello scorso anno all’interno della Chiesa Collegiata di Santa Maria della Reggia di Umbertide. Subito affidata per le verifiche necessarie al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Perugia guidato dal tenente colonnello Guido Barbieri, è stata poi presa in consegna dal Comune di Spello per un intervento di restauro prima della riconsegna definitiva alla comunità.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco il quale ha sottolineato il forte valore devozionale della città per il prezioso bene culturale simbolodella Pinacoteca Civica e Diocesana di Spello che custodisce una collezione espressione della storia e della devozione religiosa degli spellani nel corso dei secoli.
Statua trafugata da Pinacoteca di Spello ritrovata 10 anni dopo…a Umbertide
La scultura in legno policromo opera di un artista anonimo, raffigura la Madonna, coronata e seduta su di un trono dall’alto schienale, con il braccio destro sollevato e il sinistro proteso verso il Bambino. È interamente coperta da un manto blu, decorato da stelle in rilievo, sotto il quale si intravede una veste rossa. Questa Madonna ha un particolare iconografico poco comune, cioè il Bambino presentato semi alzato e quasi sul punto di scivolare, piuttosto che seduto al centro delle ginocchia della Vergine; egli sostiene con la mano sinistra un piccolo globo e indossa una tunica verde. Proveniente dalla locale Chiesa di Santa Barbara, mostra numerose affinità con altre Madonne lignee del centro Italia. È infatti il prototipo di un gruppo di sculture contraddistinte dalla fissa solennità delle pose, dalla linearità dei tratti e dalla vivacità dei colori: l’oro e il rosso, utilizzati per dipingere le vesti, ulteriormente arricchite da decorazioni a losanghe e cerchietti in lamina metallica.