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Fa’ la cosa giusta! Umbria, da scommessa ad evento atteso

Redazione

Fa’ la cosa giusta! Umbria, da scommessa ad evento atteso

Dopo quattro anni i numeri parlano chiaro: la sostenibilità ha trovato casa in Umbria | Confermate le 13.000 presenze della scorsa edizione
Gio, 12/10/2017 - 12:55

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Fa’ la cosa giusta! Umbria, da scommessa ad evento atteso. Dopo quattro anni i numeri parlano chiaro: la sostenibilità ha trovato casa in Umbria

Ma non mancano i problemi: “Urge un tavolo tra organizzatori di fiere in Umbria e istituzione locale rispetto alla tassa sulla pubblicità. Non è possibile andare avanti in questo modo. Serve chiarezza e responsabilità da parte di tutti”

LEGAMBIENTE PUBBLICA I DATI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA A FA’ LA COSA GIUSTA UMBRIA

NELLE ISOLE ECOLOGICHE: 95% Di RIFIUTI DIFFERENZIATI CON OLTRE UN QUINTALE DI RIFIUTI ORGANICI E UNA TONNELLATA IN MENO DI CO2 IMMESSA NELL’ARIA

Quattro anni fa era un’ambizione, adesso è una certezza. Fa’ la cosa giusta! Umbria, il salone dedicato al consumo consapevole e agli stili di vita sostenibili, svoltosi dal 6 all’8 ottobre al centro fieristico di Bastia, si conferma come l’evento di riferimento per l’Umbria e il centro Italia del settore. In tre giorni sono state confermate le 13.000 presenze della scorsa edizione. Un percorso nato grazie alla volontà di Terre di mezzo, la casa editrice ideatrice del format, che organizza da 15 anni la fiera nazionale a Milano; Fair Lab e l’Associazione Il Colibrì, le realtà umbre che hanno portato questa formula nella nostra regione e Umbriafiere, partner fondamentale, che ha creduto sin dall’inizio in questo nuovo modello di fiera. Una manifestazione corale organizzata e costruita anche grazie al coinvolgimento di espositori, associazioni e realtà della società civile regionale che assieme agli organizzatori contribuiscono a creare percorsi di innovazione e partecipazione, mettendo in campo competenze e contenuti sui diversi aspetti del vivere sostenibile. Il tutto sotto la supervisione scientifica dell’Arpa Umbria e con il coinvolgimento della Regione Umbria, in particolare con gli assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura e alla Sanità.

Fondamentali sono risultati anche in questa edizione i soggetti privati che hanno sostenuto la fiera investendo risorse nel territorio umbro, tra cui Novamont, MATER-BI e Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, Minimetrò, Vus – Valle Umbra Servizi. Come spiegano gli organizzatori: “Siamo soddisfatti dei numeri registrati e dei feedback ricevuti da imprese e produttori, siamo altrettanto contenti di essere riusciti a dimostrare la bontà di una formula che tiene insieme contenuti e proposta commerciale.”.

Fa’ la cosa giusta! Umbria, infatti, si caratterizza per l’unicità della sua proposta: un unico spazio, commerciale e culturale, dove il pubblico ha potuto trovare il meglio dei prodotti per uno stile di vita sostenibile e partecipare ai numerosi eventi del programma culturale. Grande soddisfazione viene espressa anche da Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere: “Il grande afflusso di pubblico ha dimostrato la crescita di una manifestazione che oltre alla qualità espositiva ha presentato iniziative e incontri di alto interesse culturale. Ci tengo a ribadire che gli eventi che accoglie il centro fieristico devono avere alcune caratteristiche: presentare progetti innovativi, puntare sulla qualità espositiva, promuovere la conoscenza e quindi creare un interesse per il visitatore. Tutte caratteristiche che Fa’ la cosa giusta! Umbria ha nel suo Dna. Questa fiera – conclude – è diventata a pieno titolo un evento di punta del calendario annuale di Umbriafiere”.

NON MANCANO LE DIFFICOLTÀ

Come spiegano gli organizzatori: “Siamo davvero soddisfatti di tutto quanto siamo riusciti a realizzare a Bastia Umbra in questi tre giorni. Sia per quanto riguarda i contenuti culturali, sia rispetto alla quantità e qualità degli espositori, che arrivano ormai da tutta la Penisola qui in Umbria. In questa quarta edizione ci siamo, tuttavia, trovati ad affrontare situazioni che ci hanno messo in seria difficoltà, con partner ed espositori e che dovrebbero trovare una maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali. Ci riferiamo in particolare alla questione della imposta comunale sulla pubblicità, che il Comune di Bastia Umbra, tramite il concessionario del servizio di riscossione, applica anche all’interno dei padiglioni di Umbriafiere e in forza di una interpretazione del concetto di “pubblicità” estremamente ampio, viene applicata anche gli strumenti di comunicazione utilizzati da soggetti senza alcun fine di lucro: associazioni ambientaliste e di solidarietà sociale, organizzazioni non governative per la cooperazione internazionale, associazioni per la difesa dei diritti civili, fino alle cooperative sociali per l’inserimento lavorativo dei soggetti disagiati e l’assistenza ai portatori di handicap. Ed ancora: sono state ritenute tassabili le indicazioni di carattere chiaramente informativo, quali i cartelli posti all’interno del quartiere fieristico, che indicano l’ingresso della manifestazione e l’ubicazione della biglietteria, valutate ancora una volta al pari di pubblicità di prodotti. Noi siamo per il rispetto delle regole, ma ci sembra che questo tipo di atteggiamento sia davvero sordo e incomprensibile, finanche vessatorio. Anche il tentativo di un confronto preventivo sul tema è stato totalmente inutile. A queste condizioni non è possibile lavorare con la necessaria serenità.

Sosteniamo quindi convintamente la proposta, già avanzata da Umbriafiere spa di apertura di un tavolo di confronto tra i soggetti organizzatori di eventi fierisitici e istituzione locale, con la speranza che si possa trovare una soluzione soddisfacente, in mancanza della quale dovremo valutare la possibilità stessa di continuare questa esperienza a Bastia Umbra”.

I NUMERI:

13.000 presenze in tre giorni

250 espositori

12 aree tematiche

600 studenti che hanno partecipato ai laboratori gratuiti

250 eventi gratuiti tra seminari tecnici, laboratori e incontri divulgativi

RACCOLTA DIFFERENZIATA

Legambiente Umbria ha posizionato 32 contenitori in 6 Isole ecologiche inserite all’interno dei padiglioni, nella biglietteria e nella segreteria, per differenziare le 4 principali frazioni (carta e cartone, imballaggi in plastica e alluminio, organico, e rifiuto secco non recuperabile). Ha coordinato e assistito i volontari, studenti dell’istituto alberghiero di Assisi, presso le isole ecologiche predisposte alla raccolta differenziata e presidiate durante la manifestazione. Tutto ciò ha consentito di recuperare complessivamente nei tre giorni dell’evento ben oltre un quintale di rifiuti organici (perlopiù stoviglie, piatti e bicchieri in MATER-BI e bioplastica compostabile), ovvero il 45% dei rifiuti intercettati nelle isole ecologiche. Carta e Cartone e Plastica invece sono stati il 24% per singola frazione.

Stimando anche la riduzione dell’impatto dell’evento per l’attuazione di questa buona pratica è stato calcolato da Legambiente che grazie all’avvio a recupero delle frazioni raccolte, che altrimenti sarebbero finite nelle raccolta indifferenziata, la quantità di emissioni di CO2 evitate è stata pari a poco meno di una tonnellata, l’equivalente di un’auto diesel media che percorre oltre 5.000 km.

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