di Don Sergio Andreoli
La notizia che il Santo Padre Benedetto XVI – Joseph Aloisius Ratzinger – haintenzione di proclamare Santa la nostra concittadina Angela, morta a Foligno il 4 gennaio 1309, ha suscitato grande sorpresa e interesse. Sorpresa, perché si sa che il “processo di canonizzazione” non è ancora terminato. Com’è, allora, possibile, ci si chiede, immaginare una prossima proclamazione della santità della donna più importante di tutta la nostra storia, che non fu monaca o suora, ma laica – sposa, madre, vedova e terziaria, cioè dell’Ordine francescano secolare? Per un fatto molto semplice: il Papa ha l’autorità di farlo, data la fama di santità ormai consolidata di Angela. L’interesse di tutti nasce dal fatto che, finalmente potremo dire che anche a Foligno attecchisce la santità delle donne. E di quale donna si tratta, quando si parla di Angela – da non confondere con Angelina da Montegiove, fondatrice delle Suore terziarie – anche lei ancora Beata. Per questo, dalla santità c’è già chi corre verso il dottorato da assegnare alla folignate. “Dottore della Chiesa” una che da tanti è stata erroneamente definita illetterata, ma che, a mio parare, conosceva, invece, il latino. C’è anche chi già suggerisce di rivedere il problema dei “Santi Protettori” di Foligno. Angela starebbe bene vicino a San Feliciano, che, pur non essendo folignate, è sepolto nella nostra città. Figuriamoci se non starebbe bene accanto alla Beata Vergine Maria, venerata con il titolo di “Madonna del Pianto”. Allora, si può dire che una bella corsa è in atto e nessuno sa dove si andrà a finire. Certamente, quando si concluderà, non solo i folignati, ma tutti gli umbri, sussulteranno e l’eco arriverà dappertutto, anche attraverso Internet, dove la “Poverella di Foligno”, con un po’ di esagerazione definita in passato “Magistra theologorum”, è molto presente e attiva, anche nelle news e nelle immagini. Allora, diciamo ai lettori di informarsi, leggendo “Il Libro” questo è il titolo delle due traduzioni italiane in commercio, sulle esperienze e sulla dottrina della beata Angela. Anche per non fare brutta figura di fronte a chi chiederà loro: “La conosci, Angela”?