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Intercettazioni ‘ndrangheta, Perugia Civica difende Arcudi e chiede la testa di Pici

Redazione

Intercettazioni ‘ndrangheta, Perugia Civica difende Arcudi e chiede la testa di Pici

Oggi in Consiglio riferisce Romizi | L'opposizione chiede chiarimenti al sindaco, anche per la foto che lo ritrae con uno degli indagati
Lun, 16/12/2019 - 10:46

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In attesa che il sindaco Andrea Romizi riferisca oggi in Consiglio dell’affaire ‘ndrangheta (l’opposizione si aspetta anche chiarimenti circa i presunti “patti” con il sindaco e il centrodestra di cui parla al telefono, intercettato ad aprile, il boss Antonio Ribecco, ma anche in merito alla foto che ritrae il primo cittadino insieme ad uno degli indagati) a tenere banco, dopo l’inchiesta condotta dalle procure di Catanzaro, Reggio Calabria e Perugia, è la lotta all’interno di Perugia Civica.

La lista civica in appoggio di Andrea Romizi creata da Nilo Arcudi (in precedenza esponente socialista e vice sindaco dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Wladimiro Boccali) difende il presidente del Consiglio comunale e chiede la testa del proprio capogruppo, Massimo Pici, che sulla base di quanto emerso nelle intercettazioni ha chiesto le dimissioni di Arcudi. Per Pici quel “a Nilo lo abbiamo fatto mettere noi” detto al telefono da Ribecco è sufficiente per indurre Arcudi a dare le dimissioni da presidente del Consiglio, anche se non indagato. E nonostante la replica dello stesso Arcudi, che ha riferito pubblicamente di non aver mai avuto nulla a che vedere con le persone coinvolte nell’inchiesta.

Perugia Civica attacca Pici

E allora, all’indomani del doppio vertice di maggioranza in cui Pici è stato il più duro verso Arcudi, fermo nel chiederne le immediate dimissioni, l’associazione Perugia civica ha diramato una nota in cui “prende totalmente le distanze dalle improvvide e inaccettabili dichiarazioni di Pici“.

Le scarpe ad Arcudi

A finire, politicamente, sul banco degli imputati, per Perugia Civica, è proprio Pici, consigliere eletto nella propria lista che “ha ormai deciso da mesi di muoversi in maniera autonoma e personale al di fuori di qualsiasi rapporto con Perugia Civica. In questi mesi – prosegue la nota dell’associazione – non una posizione è stata espressa per rappresentare politicamente Perugia Civica“.

A parte le dichiarazioni contro Arcudi, quelle espresse sabato, definite “inconsulte“. “Forse già immaginando – è l’attacco di Perugia Civica – di subentrare ad Arcudi“.

Ai probiviri per l’espulsione

Pici rappresenta solo se stesso” sentenzia Perugia Civica, che ha deferito il consigliere Pici al proprio collegio dei probiviri “per assumere le immediate definitive scelte” relative “alla sua appartenenza“. Insomma, si vuole far fuori Pici da Perugia Civica, sancendo in questo modo la definitiva rottura di un rapporto, quello tra lo stesso Pici e Arcudi, che si era incrinato subito dopo l’apertura delle urne, nonostante entrambi fossero stati eletti. Uno scontro che è proseguito nei giorni degli incontri di maggioranza per scegliere la Giunta, con l’accordo che ha portato Nilo Arcudi alla guida dell’Assemblea di Palazzo dei Priori.

Giubilei: “I cambi di casacca hanno sempre il respiro corto”

Suscitando le ire dell’opposizione di centrosinistra, che accusa l’ex vice sindaco Nilo Arcudi di tradimento. E che ora, alla luce di quanto emerso dalle intercettazioni, affonda il colpo.

Nel chiedere che anche Nilo Arcudi riferisca in Consiglio comunale circa quanto emerso dalle carte dell’inchiesta sulla ‘ndrangheta a Perugia, Giuliano Giubilei ribadisce il concetto: “Questo, vicenda giudiziaria a parte, è la riprova politica che quel progetto è già fallito e che non sbagliavo, quando in campagna elettorale dicevo che i cambi di casacca, il passaggio da uno schieramento all’altro hanno sempre il respiro corto”.

Quella foto di Romizi con l’indagato

Quanto al primo cittadino, in attesa che chiarisca in Consiglio, Giubilei scrive: “Sono certo che la foto che ritrae il sindaco Romizi vicino ad uno degli arrestati nel maxi blitz contro la ‘ndrangheta in Umbria non abbia alcun valore (e infatti qui non la pubblico). So benissimo anch’io che in campagna elettorale si incontrano migliaia di persone e che non tutte si possono conoscere. Ma è indispensabile che il sindaco prenda la parola in Consiglio comunale sia per ribadire la totale casualità di quello scatto che per chiarire gli altri elementi preoccupanti che sono emersi in questa brutta vicenda“.

Verso la Commissione speciale

A questo punto la maggioranza, qualunque sarà la decisione sul “caso Arcudi”, non si potrà tirare indietro di fronte alla richiesta delle opposizioni di costituire a Palazzo dei Priori una commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose a Perugia.


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