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Inquinamento e ambiente, le proposte della maggioranza | Ipotesi zone a pedaggio

Redazione

Inquinamento e ambiente, le proposte della maggioranza | Ipotesi zone a pedaggio

Dai consiglieri di maggioranza proposto un atto di indirizzo per pensare ad una nuova politica contro l'inquinamento in città
Mar, 07/03/2017 - 11:09

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Ripensare la città per renderla più vivibile, con un’attenzione all’ambiente maggiore ed un contrasto all’inquinamento da concretizzare attraverso varie misure: è la proposta che arriva dai gruppi di maggioranza di Terni. Che sul tema hanno presentato un atto di indirizzo relativo alle “Misure per la prevenzione e riduzione delle emissioni inquinanti”. Una proposta che arriva dopo l’ultimo episodio che ha visto protagonista l’inceneritore, oggetto di alcune anomalie delle emissioni a causa del principio d’incendio di qualche sera fa. Tra le iniziative proposte c’è l’attenzione alle emissioni inquinanti dei siti industriali, il favorire la mobilità pubblica e la riduzione del traffico, la piantumazione di alberi e promozione di spazi verdi, ma anche l’istituzione di zone a pedaggio urbano, facendo cioè pagare i veicoli per accedere in alcune parti della città.

Nel testo si ricorda che “molte città italiane sono costantemente in allarme smog, e la colpa non si può imputare al clima e alle condizioni meteorologiche, che non fanno altro che, mettere in evidenza la mancanza di misure adeguate a risolvere il problema. Le misure d’emergenza come la limitazioni del traffico dovrebbero affiancare provvedimenti strutturali e permanenti anche radicali e a volte impopolari, non sostituirle”.

A Terni, città storicamente industriale e quarantunesimo comune italiano per popolazione, a partire dal 1995, i livelli di polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) sono monitorati dall’Arpa – si legge nell’atto di indirizzo – che, ha collocato stazioni di rilevamento urbane e industriali con l’obiettivo di valutare gli impatti sulla qualità dell’aria prodotti dalle varie sorgenti inquinanti nelle zone di Borgo Rivo, Carrara, Le Grazie, Maratta e Prisciano. La centralina urbana “Le Grazie” collocata all’interno di un sistema di parchi pubblici nel 2016, ha registrato per il PM10 (particolato aerodisperso), il superamento per 59 volte del limite per la salute umana come previsto dal D.Lgs 155/2010, in 50 μg/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile, dunque gli sforamenti sono stati 24 oltre quelli consentiti”.

Secondo i gruppi di maggioranza sono necessari “l’istituzione e il funzionamento di un coordinamento permanente tra i diversi livelli di governo del territorio, autorità ambientali e sanitarie, e i diversi soggetti interessati per riuscire ad essere efficaci nell’azione di riduzione delle fonti inquinanti attraverso l’adozione di nuovi strumenti di pianificazione e programmazione ambientale e l’aggiornamento degli attuali strumenti urbanistici ed edilizi. E’ necessario cambiare passo per riuscire a risolvere il problema dell’inquinamento ed uscire definitivamente dalla logica dell’emergenza antismog, attraverso un nuovo modo di pianificare interventi e misure strutturali che devono riguardare, la riprogettazione degli spazi nelle aree urbane, la riqualificazione e l’innovazione nell’edilizia e nel riscaldamento civile, incrementare i sistemi di mobilità alternativa e gli investimenti sul verde urbano. E’ necessario adottare il piano energetico ambientale e il piano di adattamento ai cambiamenti climatici che insieme hanno come finalità, di contrastare i cambiamenti climatici, promuovere l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, di tutelare e valorizzare la natura e la biodiversità, di promuovere l’integrazione tra ambiente, salute e qualità della vita, di incentivare un uso sostenibile delle risorse naturali”.

Da qui le proposte con cui i consiglieri Desantis, Orsini, Pennoni, Piccinini, Masiello, Zingarelli, Filipponi, Narciso, Monti e Pantella (PD); Mascio e Bencivenga (Progetto Terni); Chiappini e La Manna (Città aperta); Ricci (Sinistra e Libertà) sperano che il consiglio comunale possa impegnare “il sindaco e la Giunta a: 

  1. Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città per favorire sicuri spostamenti a piedi e in bicicletta, riscuotere il canone di occupazione suolo pubblico per i passi carrabili abusivi, ed i ricavi ottenuti devono essere vincolati all’adeguamento e ampliamento delle piste ciclabili;
  2. Aumentare il verde urbano, piantare migliaia di alberi nelle strade e nei parchi, sviluppare i boschi urbani per assorbire emissioni inquinanti e CO2, in particolare modo nella zona Le Grazie che, pone Terni al sedicesimo posto nella classifica delle peggiori città italiane per superamenti della soglia limite delle polveri sottili PM10, stilata da Legambiente su dati ARPA;
  3. Sviluppare una mobilità verso “emissioni zero” ricorrendo alla trazione elettrica (e-bike, moto, auto, bus), sia con mezzi privati che pubblici o in sharing;
  4. Favorire la mobilità pubblica, potenziando il trasporto nelle aree urbane con bus più rapidi, affidabili ed efficienti, con strade dedicate e corsie preferenziali;
  5. Istituire zone a pedaggio urbano, e implementare una differente politica tariffaria sulla sosta, i ricavi ottenuti devono essere vincolati all’adeguamento e ampliamento delle infrastrutture per il trasporto pubblico;
  6. Riqualificare gli edifici pubblici e privati anche attraverso forme di incentivazione, allo scopo di ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti;
  7. Vietare per il riscaldamento degli edifici l’uso di combustibili fossili inquinanti (gasolio e olio combustibile), incentivare e diffondere nuove tecnologie (come le pompe di calore e le caldaie a biomassa certificate), ottimizzare l’utilizzo e i consumi delle caldaie esistenti;
  8. Garantire un serio e capillare sistema di controlli (come previsto dalla legge) sulla regolazione degli impianti di riscaldamento e sulle emissioni delle caldaie, sulla certificazione degli edifici e sulle emissioni reali delle auto, obbligare i commercianti a tenere chiuse le porte dei negozi con la climatizzazione accesa e prevedere sanzioni adeguate in caso di violazione della legge;
  9. Intervenire sulle fonti di inquinamento industriale, dando priorità a strumenti come l’Autorizzazione integrata ambientale e l’applicazione delle migliori tecnologie per ridurre le emissioni delle industrie, come previsto dalla direttiva IPPC, recepita interamente dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., concordare con le aziende programmi di innovazione e riconversione rispetto alle tecnologie e alle lavorazioni maggiormente inquinanti, dotarsi di sistemi di monitoraggio in continuo funzionamento da installare sui camini e sulle fonti emissive, in modo da avere costantemente un quadro sulle concentrazioni delle sostanze inquinanti che vengono emesse in atmosfera e, nel caso, prendere gli adeguati provvedimenti per la qualità dell’aria e la tutela delle persone;
  10. Modificare il regolamento edilizio introducendo parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni;
  11. Adottare il piano energetico ambientale e il piano di adattamento ai cambiamenti climatici con i quali governare il territorio e il suo sviluppo economico e ambientale in funzione anche del riconoscimento da parte del MISE dell’area di crisi industriale complessa e delle prevedibili riconversioni industriali e bonifiche ambientali;
  12. Predisporre nel bilancio comunale le risorse economiche per le consulenze tecnico/scientifiche necessarie per supportare l’attività degli uffici comunali competenti in materia e potenziare la pianta organica dell’amministrazione comunale con l’assunzione di idonee figure professionali in materia ambientale”.
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