La procura di Spoleto ha richiesto il rinvio a giudizio per un 20enne indagato per omicidio colposo. Il ragazzo la sera del 12 marzo 2014 si trovava alla guida dell’auto che trasportava Gianmarco Camilloni 17enne, che morì in seguito allo schianto della Mini su cui viaggiavano, contro il muro di una casa a Spina di Marsciano. Il Gup Daniela Ceramico D’Auria, ha fissato l’udienza preliminare per novembre prossimo, al Tribunale di Spoleto sulla base della richiesta di rinvio del pm Michela Petrini.
La tragedia. Gianmarco, che risiedeva nel comune di Marsciano con la famiglia, quella “maledetta sera” si trovava come passeggero a bordo di una Mini Cooper condotta dal 19 enne (all’epoca dei fatti), pure lui di Marsciano. Il conducente però secondo la parte civile, “a causa dell’eccessiva velocità”, in prossimità di una curva perse il controllo della vettura che, dopo varie sbandate, andò a urtare frontalmente contro il muro di recinzione esterna in cemento armato di un’abitazione: un impatto tremendo, che non lasciò scampo al diciassettenne, mentre colui che era alla guida venne medicato e giudicato guaribile in pochi giorni.
Sotto l’aspetto civile il procedimento si è concluso. Non così, invece, in chiave penale, dove la relativa causa è arrivata alla svolta del rinvio a giudizio. “La morte di un figlio o di un fratello è un evento terribile che segna per sempre l’esistenza di chi rimane a piangere la perdita del proprio caro, che niente e nessuno potrà restituire. La famiglia Camilloni tuttavia potrà quanto meno ritrovare un po’ di serenità con la conclusione del procedimento penale nei confronti del responsabile della morte del loro figlio”, commenta Ermes Trovò, Amministratore unico di Studio 3A (gruppo di esperti al quale si è rivolta la famiglia della vittima).