Terni si mobilita al fianco del Comitato No Inceneritori chiedendo la riattivazione del Registro Tumori e un piano regionale dei rifiuti senza incenerimento
Sabato 24 aprile, nel pomeriggio, si è tenuto, a Terni, il presidio organizzato dal Comitato No Inceneritori. Tra le richieste avanzate la riattivazione del Registro Tumori, un celere e radicale mutamento per quanto riguarda l’incenerimento, e la redazione di un puntuale piano regionale dei rifiuti senza incenerimento.
Un piano dei rifiuti convincente e meno impianti
Molte persone, oggi, si sono riunite in Piazza Europa per ascoltare le idee e le proposte del Comitato No Inceneritori, che ha presentato un progetto semplice e chiaro. Innanzitutto, l’attenzione è stata richiamata su un aspetto centrale: “per gestire i rifiuti non servono gli impianti”. Un’affermazione apparentemente azzardata, ma piuttosto convincente se giustificata con efficacia.
Treviso, un esempio da seguire
Il modello sul quale si basa il loro punto di vista è Treviso, dove opera la società Contarina. “In questo territorio – dichiarano – la raccolta differenziata ha portato una comunità di 550 mila abitanti a raggiungere l’obiettivo dell’Unione Europea per il 2035, obiettivo che consiste nel trasportare in discarica non più del 10% dei rifiuti urbani”. “Tutto questo – continuano – lo hanno fatto organizzando in modo capillare la raccolta porta a porta, tant’è che quella zona, più ampia di mezza Umbria, gestisce l’organico in un solo impianto”.
Raccolta differenziata al 90%
In capo alla lista degli obiettivi, il Comitato No Inceneritori ha inteso posizionare il tentativo di portare la media regionale della raccolta differenziata alle soglie del 90%. Questo, infatti, consentirebbe di costruire, a parer loro, “un solo impianto regionale finalizzato al recupero della materia dell’indifferenziato”. A questo andrebbe aggiunto, inoltre, l’invito a inaugurare un progetto pilota dedicato al recupero delle plastiche miste, le cosiddette “plastiche non riciclabili”.
Presenti anche i giovani e un sindacato studentesco
All’appello non sono, di certo, mancati i giovani, che hanno espresso con intelligenza e maturità la loro profonda preoccupazione per la salute dei ternani e l’integrità ambientale. I ragazzi del sindacato studentesco Link Studenti Indipendenti, in particolare, hanno definito l’inceneritore “una vera e propria vergogna, che da decenni minaccia il diritto alla salute e alla vita”. Dati alla mano, infatti, hanno riferito che negli ultimi anni è stato accertato un incremento di malattie gravi, come i tumori, riconducibili alle “attività tossiche” dell’inceneritore.
“Il Registro Tumori venga riattivato”
“Per questo motivo – annuncia il Comitato No Inceneritori – l’augurio è che il Registro Tumori venga nuovamente attivato, nonché rifinanziato con le risorse che erano state stanziate fino al 2014”. Illustrata, infine, l’importanza di un registro che consenta di capire quale sia il rischio atteso sulla base delle esposizioni alle emissioni, che, seppur rientranti nei minimi di legge, “sommate nel tempo rappresenterebbero comunque un pericolo per la salute e un ennesimo elemento di contaminazione ambientale”.