Dopo l’incendio del 20 aprile scorso alla ditta Lucyplast di Umbertide, Arpa Umbria ha diffuso i risultati preliminari delle analisi ambientali effettuate su aria, suolo, acque e sedimenti. I monitoraggi, condotti sia in fase di emergenza che nella successiva post-emergenza, al momento non indicano particolari criticità per la salute pubblica, ma sono ancora in corso ulteriori accertamenti e prelievi programmati per luglio, sopratutto sulle matrici acque sotterranee, superficiali e sedimento.
Aria e suolo, valori sotto controllo
Per quanto riguarda l’aria, le concentrazioni di diossine, IPA e PCB sono risultate inferiori ai limiti di legge. In particolare, le diossine – anche nelle prime ore successive all’incendio – non hanno mai superato il valore di riferimento più cautelativo (40 fgTEQ/m³). Anche i metalli pesanti come piombo, arsenico, cadmio e nichel si sono mantenuti entro le soglie di sicurezza.
Nel suolo, i campionamenti effettuati in varie località attorno al sito produttivo mostrano concentrazioni molto basse di sostanze tossiche. Tutti i valori rilevati di metalli pesanti, IPA e diossine sono risultati abbondantemente sotto i limiti previsti per i suoli agricoli o residenziali.
Acque superficiali, qualche criticità nel fosso
Più articolata la situazione delle acque superficiali. Mentre il torrente Assino è risultato conforme agli standard ambientali, il fosso nei pressi dell’area industriale ha evidenziato alcuni parametri non conformi – come ammoniaca, COD, fenoli e tensioattivi – in base ai valori guida di qualità. Tuttavia, l’Arpa precisa che si tratta di una valutazione preliminare in attesa di ulteriori analisi e che la scarsa portata idrica potrebbe aver influenzato le concentrazioni.
Acque sotterranee e sedimenti, nessuna anomalia
Buone notizie anche per le acque sotterranee: nel pozzo campionato non sono state rilevate diossine né altre sostanze oltre i limiti di legge. Anche nei sedimenti analizzati non emergono criticità rilevanti, eccetto un valore di zinco lievemente superiore ai riferimenti nei campioni prelevati dal fosso, che però – secondo l’Arpa – non sarebbe riconducibile all’incendio.
Monitoraggi ancora in corso
I dati raccolti, come detto, saranno integrati nei prossimi mesi per valutare eventuali impatti a lungo termine dell’evento. L’attenzione resta alta, ma al momento – conclude l’Agenzia – “non si rilevano condizioni di rischio ambientale tali da giustificare misure emergenziali per la popolazione”.