I risultati ottenuti a seguito delle analisi effettuate dai tecnici di ARPA Umbria, sui dati raccolti dalle strumentazioni presenti in zona, consentono di affermare che l’incendio sviluppatosi il 15 aprile scorso presso l’impianto gestito da ASM Terni S.p.A., in località Maratta, non ha avuto impatti sulla qualità dell’aria né sulle altre matrici ambientali.
Arpa all’opera
L’intervento effettuato nella mattinata stessa dell’evento, subito dopo la segnalazione da parte dei Vigili del Fuoco di Terni, ha permesso di acquisire una serie di misurazioni sull’aria in ambiente a ridosso della parte di capannone interessato dall’incendio, sia attraverso una centralina mobile, sia attraverso la centralina fissa che si trova ad una distanza di circa 360 metri dall’impianto.
Nei giorni successivi, i tecnici di Arpa hanno effettuato tutte le operazioni previste in questi casi, per poter verificare l’impatto della combustione dei rifiuti sulla qualità dell’aria e sui possibili depositi al suolo.
La relazione Arpa
La relazione finale ha quindi tenuto conto di tutta una serie di passaggi e di analisi che hanno riguardato:
- dati relativi a velocità e direzione del vento;
- concentrazioni di polveri fini PM10, PM2.5 e PM1 misurate con campionatore portatile la mattina stessa dell’evento presso il sito impiantistico;
- analisi dei dati rilevati in continuo dalla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria “Maratta”, posta a circa 360 metri dal luogo dell’incendio, con riferimento ai parametri PM10, PM2.5, confrontati con i valori dei giorni precedenti, e ai parametri Biossido di azoto (NO2) e Monossido di carbonio (CO), associabili alla combustione, confrontati con i valori misurati nelle ore precedenti e successive all’incendio;
- diossine, PCB e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) determinati con analisi chimica sui filtri di PM10 e PM2.5 campionati dalla centralina Maratta nella giornata interessata dall’incendio;
- diossine, PCB e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) determinati nelle deposizioni atmosferiche raccolte presso la stessa centralina.
Impatto zero
In base ai risultati ottenuti nella campagna di rilevazione si può affermare che l’incendio non ha avuto alcun impatto nella qualità dell’aria nel giorno 15 aprile e seguenti; infatti anche la ricerca delle deposizioni non ha evidenziato particolari criticità per le altre matrici ambientali e la eventuale trasmissione alla catena alimentare.
L’acqua utilizzata
Particolare attenzione è stata prestata per le acque di spegnimento dell’incendio, sia quelle all’interno del capannone, sia quelle defluite all’esterno.
In entrambi i casi le acque sono state raccolte in apposite cisterne e sottoposte successivamente alla loro caratterizzazione per la definizione del loro destino finale, si è provveduto ad una serie di trattamenti chimico fisici di depurazione, come previsto dalla normativa vigente.
Come si ricorderà, l’incendio si era sviluppato intorno alle ore 7.30 su un nastro trasportatore prossimo all’uscita dal capannone ed aveva interessato la parte “secca” del rifiuto, già separata dalla parte organica e dai residui metallici; oltre al nastro l’incendio aveva interessato anche l’adiacente porzione di capannone, in struttura metallica.
L’incendio, domato in pochi minuti, risultava già spento alle 8.20, ed è risultato circoscritto al nastro gommato e ad alcune tamponature del capannone, nonché ad una quantità di rifiuto giacente sul nastro quantificabile in 30/40 kg.
Il direttore Generale di Arpa, Luca Proietti, e il Direttore del Dipartimento Umbria Sud, Francesco Longhi, hanno sottolineano come: “Eventuali conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei cittadini sono stati scongiurati grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco del comando di Terni. L’accurato monitoraggio da parte dei tecnici di Arpa ci ha consentito, inoltre, di valutare l’assenza di fenomeni negativi per l’ambiente”.