Ieri sera in migliaia hanno affollato le vie del centro della città per festeggiare la prima notte bianca di Terni. Diversi palchi installati nelle piazze principali anche se l'appuntamento principe è stato il concerto in Piazza della Repubblica di Giuliano Palma & The Bluebeathers, detto The King, che ha intrattenuto un pubblico di quasi 2000 persone, ripercorrendo brani storici come Per una lira, Nuvole e rose e Messico e nuvole.
Aperitivi, sfilate di moda per le strade, musica live, dj-set per tutti i locali di Corso Tacito, Via Cavour, Corso Vecchio, Via Roma, Via Fratini e Via Garibaldi, negozi aperti fino a mezzanotte, per un incremento degli incassi giornalieri, e vie del centro addobbate con palloncini e festoni per accogliere nel modo migliore possibile i tanti visitatori provenienti anche dalle città limitrofe.
Fin qui tutto perfetto, ma gli organizzatori non avevano fatto i conti con il corteo di solidarietà che il centro sociale Germinal Cimarelli aveva organizzato a sostegno degli operai Basell-Meraklon, che si è trasformato poi in un vero e proprio corteo di protesta contro l'organizzazione della notte bianca. Ad essere contestata è stata la politica nella gestione della vita notturna, con chiari riferimenti alle ordinanze restrittive anti-rumore, sugli orari di chiusura dei locali.
Ma i ragazzi del centro sociale non sono stati i soli a contestare l'organizzazione dell'evento, alla loro voce si è unita quella di uno dei d.a. delle serate ternane, Tommaso Moroni: “Sono rimasto male del fatto che quando si organizzano serate importanti nella città non ci sia sinergia tra gli enti pubblici e i privati; quando invece tra i vari i direttori artistici dei locali c'è grande solidarietà e correttezza nel realizzare un programma vario e soprattutto senza sovrapposizioni di ospiti di un certo rilievo. L'evento è stato organizzato in pochissimo tempo e senza pubblicità praticamente, impedendo a chi cerca di far crescere questa città, al di fuori dell'ambito istituzionale, di prendere decisioni importanti per la programmazione degli eventi. Con questo non voglio criticare l'evento in sé, che è un bene economico per tutta la città, ma la mancanza di coordinazione e cooperazione tra chi ha obiettivi comuni”.