Lo scorso giovedì (12 maggio) il Museo della Tela Umbra ha ospitato “In Meiner Heimat”, un evento proposto alla città da Francesco Grilli e Flavio Manni, entrambi attivi fin da giovanissimi in campo culturale e come autori di poesia. In una Sala Conferenze gremita, nell’arco di un paio d’ore si sono alternate proiezioni (in filmato o diapositiva) accompagnate da commenti musicali, interventi (introduttivi, di commento o di invito all’approfondimento) e letture di testi poetici.
Luciano Neri, presidente del Museo della Tela Umbra, ha fatto da anfitrione nell’accogliere i presenti con un saluto di benvenuto e nel dare l’avvio alla serata, affiancato dal Professore Lanfranco Rosati che, in qualità di relatore, ha arricchito la comunicazione col pubblico. Maurizio Perugini, il lettore della serata, con la propria voce ha accompagnato le persone “dentro” le poesie dei due autori che, come in una staffetta, in alternanza, si cedevano l’un l’altro il testimone della comunicazione.
Grilli e Manni hanno preso le mosse dall’incontro fra Pier Paolo Pasolini e Ezra Pound, avvenuto il 26 ottobre 1967, per evidenziare il senso profondo dell’iniziativa che hanno deciso di realizzare insieme, trovando nell’altezza della poesia quel punto di incontro “all’infinito” che può permettere a due esperienze e vite “parallele” come le loro di trovare terreno di intesa, un agire e un “sentire” condivisibili cui contribuiscono anche il sentimento delle “Origini”, ruotante intorno alla Famiglia e in particolare alla figura materna, e il sentimento della “Heimat” che, con un termine tedesco intraducibile in italiano, indica un senso di “Patria”, il cui portato sentimentale ed emozionale molto intenso profondo è stato variamente esplorato nel corso della serata. Gli autori hanno messo a nudo e “mescolato” le diverse provenienze culturali e politiche, evidenziando poi ciascuno il proprio peculiare vissuto sul piano delle “Origini” familiari, per ritrovarsi poi, pur con diversa esperienza e percezione, entrambi nella stessa “Heimat”, cioè Città di Castello.
Luciano Neri ha espresso la grande soddisfazione di aver ospitato un evento fortemente significativo nella sua inedita originalità, offerto da due persone con un vissuto esistenziale, un percorso politico e riferimenti culturali molto diversi che, in tal modo, hanno con esso voluto sottolineare la grande risorsa che può derivare dalla conoscenza reciproca quando, al di là di ogni sovrastruttura, si pone al centro di tutto la persona umana e i suoi sentimenti più genuini, unitamente ad un comune senso civico. Oltre a condividere, sottolineare ed arricchire gli argomenti già esposti, il Professor Rosati ha più volte sottolineato che saranno proprio la Bellezza e la Poesia a “salvarci” da questo momento di crisi e decadenza e, in particolare, ha voluto soffermarsi sul bisogno di “Rinascenza”, di un vero e proprio nuovo “Rinascimento” che, anche attraverso eventi come questo, può aiutarci ad ampliare gli orizzonti di un futuro migliore.