In Commissione consiliare la discussione sulla petizione presentata per la gestione del verde pubblico | Bocciati i giardinieri di quartiere
Perugia in cinque anni, dal 2014 al 2018, ha perso mille alberi. Sono stati 997 per la precisione gli alberi fatti tagliare durante la prima consiliatura (quella del primo mandato Romizi), frutto di 1.432 alberi tagliati a fronte di 435 esemplari ripiantati.
Un taglio a cui si cerca di rimediare, almeno numericamente: nel 2020 con un attivo di 349 alberature, mentre oggi risulta un attivo di 122 tra esemplari tagliati e nuovi piantati. Certo, il computo non tiene poi conto delle dimensioni e della tipologia di alberi che vengono tagliati e di quelli nuovi piantati. E ne è un esempio via Martiri dei Lager e la zona di Madonna Alta, dove sono stati decapitati i grandi pini.
La petizione
Il tema alberi e gestione delle aree verdi è stata discussa nella Commissione consiliare, a seguito della petizione presentata da un gruppo di cittadini a cui sta particolarmente a cuore il verde pubblico.
San Marco e Ponte San Giovanni
Nel corso della seduta è stata data informativa del fatto che sono inoltre in corso progettualità, in particolare in relazione a San Marco e Ponte San Giovanni, che consentiranno di lavorare sulla messa a dimora di nuovi alberi.
Organismo di confronto, ma solo consultivo
Rispetto alle istanze dei firmatari della petizione, l’assessore Numerini si è detto favorevole all’istituzione di un organismo di confronto con i cittadini, i cui suggerimenti non saranno comunque vincolanti.
Funzioni all’Afor, bocciati i giardinieri di quartiere
Quanto al modello di gestione del verde pubblico, l’assessore ha confermato di voler proseguire sulla via intrapresa, ossia delega di funzioni all’Afor e convenzioni con le associazioni nell’ambito di Futuro nel verde. L’idea dei giardinieri di quartiere si scontra, in particolare, con i limiti sulle assunzioni.