Oltre 1.500 persone, ieri pomeriggio, per le vie del rione Casella-Garavelle vestito da carnevale, hanno partecipato ad una vera e propria giornata di festa, che ha segnato il ritorno di re “Dodone”, maschera tifernate per eccellenza, e che ha fatto da prologo all’evento clou del carnevale in “piazza” e nel centro storico di domenica prossima.
Anche il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, assieme alla figlia e all’assessore al commercio e turismo, Riccardo Carletti, ha partecipato alla sfilata sopra il carro allegorico di re “Dodone”, vera novità della riuscita manifestazione organizzata nei minimi dettagli dalla pro-loco Casella-Garavelle, in collaborazione con i bambini e gli insegnanti del catechismo della parrocchia degli Zoccolanti, protagonisti attivi della realizzazione di maschere e addobbi vari.
Basandosi sui bozzetti originali realizzati dal compianto artista, Ubaldo Mariucci (Baldino), sulle foto d’epoca fornite da Giovanni Ottaviani ed i racconti appassionati del “cantore” della storia e delle tradizioni tifernati, Dino Marinelli, i rappresentanti della pro-loco, presidente Saverio Savini in testa, hanno riproposto la maschera simbolo del carnevale di Città di Castello ed emblema dell’irrisione al potere. Da tradizione, infatti, questo re di cartapesta, con una grande testa, rappresentava quello che fu il comandante della gendarmeria tifernate alla fine dell’800. Una novità assoluta che ha riscosso grande successo, non solo fra i più piccoli accorsi numerosi con le loro famiglie a questo primo “assaggio” di carnevale, ma anche fra i tifernati con qualche anno in più, che hanno avuto modo e occasione per ricordare momenti della propria infanzia.
“E’ stata una giornata di festa di grande significato sociale-rievocativo che travalica i confini locali, – hanno dichiarato Bacchetta e Carletti – grazie alla grande passione e senso di appartenenza alle tradizioni della nostra comunità dei rappresentanti della pro-loco e società rionale che hanno riproposto una maschera simbolo del carnevale di una volta. La straordinaria partecipazione, con tanti bambini, testimonia la vitalità del tessuto sociale cittadino che in queste manifestazioni, come anche nei tradizionali veglioni rionali e feste di quartiere, ritrova il proprio orgoglio, le proprie origini, usi e costumi da condividere anche con chi non è di Città di Castello”.