Impianto Colacem ancora chiuso "Serve intervento Governo sul breve periodo" - Tuttoggi.info

Impianto Colacem ancora chiuso “Serve intervento Governo sul breve periodo”

Davide Baccarini

Impianto Colacem ancora chiuso “Serve intervento Governo sul breve periodo”

Mar, 05/04/2022 - 14:52

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Porzi (Pd) ha portato il caso in Consiglio regionale "Bisogna far ripartire stabilimenti quanto prima", l'assessore Fioroni "Non esiste soluzione immediata"

La grave crisi occupazionale e la chiusura dell’impianto Colacem di Ghigiano (Gubbio) sono stati portati all’attenzione del Consiglio regionale, riunitosi stamattina (5 aprile) a Palazzo Cesaroni (Perugia).

E’ stata la consigliera Pd Donatella Porzi a presentare un’interrogazione a risposta immediata, ricordando, come il 22 febbraio scorso, il Gruppo Colacem ha annunciato il fermo produzione e la conseguente chiusura momentanea dell’impianto.

Lo stop alla produzione di cemento è dovuto principalmente all’impennata dei prezzi della quotazione della Co2 emessa, passata dagli 8,3 euro del 2018 ai quasi 100 euro del febbraio 2022. La guerra in atto tra Russia ed Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione del costo di energia e combustibile, necessari ad alimentare il forno dello stabilimento.

Nella struttura produttiva di Colacem lavorano 100 dipendenti diretti, con un indotto non irrilevante. Tutti loro, quindi, sarebbero ora a rischio, con il conseguente impoverimento del tessuto economico e industriale dell’intero Alto Chiascio.

È in atto una grave crisi del settore cementiero nazionaleha detto Porzi – Sia azienda che dipendenti hanno sollecitato più volte istituzioni regionali ed enti locali a farsi carico della crisi, che rappresenta il 28% del Pil dell’eugubino. Nel maggio 2021, a fronte di una richiesta dell’azienda di utilizzo di Combustibili Solidi Secondari (Css), la Regione aveva indicato la procedura di Via per concedere l’autorizzazione. Nel frattempo è entrata in vigore, a luglio 2021, la normativa che apporta ulteriori modifiche e che esclude dall’obbligo di Via la sostituzione di combustibili fossili con il Css-C. Nel nuovo decreto legge 77/2021 sono inserite nell’elenco delle opere strategiche anche nuovi impianti per la produzione di energia da residui e rifiuti”.

L’assessore Michele Fioroni ha risposto che la situazione è talmente complessa che serve un intervento del Governo sul breve periodo. Ma è importante che si garantisca il miglior clima possibile affinché gli stabilimenti di Gubbio possano ripartire quanto prima, evitando scelte irreversibili come la delocalizzazione fuori regione o all’estero. È il momento della responsabilità e non più dei ‘no’ pregiudizievoli, basati sul rifiuto della scienza e sulla mancanza di fiducia nelle istituzioni preposte ai controlli ambientali“.

“Quello dei cementifici di Gubbio è un comparto strategico della Regione. I grandi cambiamenti strutturali hanno bisogno di tempo: serve capire come il Governo possa intervenire con strumenti immediati, in grado di garantire la compatibilità di un settore danneggiato da rincari. Oggi la Regione si trova in difficoltà con i cementifici, ma con un paradosso: la posizione anacronistica del Comune di Gubbio che ha fatto ricorso per l’uso del combustibile alternativo malgrado le norme abbiano ribadito possa essere utilizzato senza ulteriori autorizzazioni. Sui combustibili alternativi abbiamo fatto il necessario, adeguandoci al decreto semplificazioni. Rischiamo di realizzare opere del Pnrr con cemento importato da fuori regione o dall’estero. Non esiste una soluzione immediata”.

Nella sua replica Porzi ha detto che “alcune posizioni possono pregiudicare il percorso in maniera irreversibile, spingendo questi siti al di fuori della nostra regione. Questo sarebbe un danno senza via di ritorno. Servono tempi certi e celeri”.

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