Maggioranza divisa? Centrosinistra in crisi? Instabilità politica? Se a Foligno il Partito Democratico smorza i toni sui dissidi – manifestatisi con la bocciatura dell’incremento della Tia – e invita tutta la coalizione ad un atteggiamento responsabile, i gruppi consiliari de Il Popolo della Libertà, Rinnovamento e Cambiare Foligno sostengono a gran voce che “il vaso di Pandora si è aperto. Dopo che per mesi il centrosinistra ha cercato di nascondere le proprie divisioni, all’improvviso sono esplose tutte le contraddizioni di una maggioranza ormai alla deriva”. È dunque così che il centrodestra ha invitato la stampa nella sede di via Garibaldi per far sentire la propria voce sulle “divisioni all’interno del Pd, della coalizione di centrosinistra e dei lavori del consiglio comunale”.
Per il leader del centrodestra folignate e capogruppo di Rinnovamento, Daniele Mantucci, c’è forte preoccupazione per i cittadini. “Ci sono problemi seri nel progetto di crescita della città” ha affermato. “Questa coalizione è infatti disgregata, tanto da non avere più la coesione per lavorare efficacemente per Foligno. Non basta citare i tagli come causa di tutti i mali: i tagli sono la medicina, non i mali. Se efficace o no lo vedremo, ma di certo l’amministrazione dovrebbe usare nel modo migliore le risorse per immaginare e progettare il futuro, ma ci sono divisioni profonde in maggioranza e siamo preoccupati per il futuro della città. Il nostro programma di governo di due anni fa era già incentrato sullo sviluppo e la crescita della città, ma siamo rimasti lì, col centrosinistra non si fa un passo avanti”. “C’è più la maggioranza?” si domanda subito Riccardo Meloni. Per il capogruppo del Pdl “non si può nascondere che la città è cambiata: ma anche il mondo è cambiato e Foligno è cambiata di meno rispetto al mondo. Siamo dunque molto preoccupati: la situazione è paradossale, c’è paralisi”.
Secondo Ilaria Bollati, capogruppo di Cambiare Foligno, “la diagnosi se la sono fatta da soli. Le divergenze sono sui punti fondamentali dell’amministrazione della città e questo metodo di lavoro non va bene, non ci piace, non produce, piuttosto chiede ai cittadini di fare dei sacrifici”. “Nei consigli comunali si parla di tutto meno che degli argomenti che interessano la città” ha invece lamentato il consigliere Francesco Maria Mancia. “Si parla per ore di grandi temi e poco di ciò che interessa i folignati. Questo non è accettabile in un consiglio comunale”. Più di tutti, è Marco Cesaro, coordinatore della prima commissione consiliare, ad affermare di “toccare con mano il fallimento del centrosinistra ed oggi i nodi stanno venendo al pettine. All’inizio il Mattatoio era un fiore all’occhiello, ora sta subendo una sorta di accanimento terapeutico che lo sta costringendo a chiudere e così nessuno lo acquisterà. La Fils vede un distacco di operai verso la Vus con dubbi di legittimità, in più rientrerà nella fiscalità diretta dei cittadini. La campagna elettorale giocata dal centrosinistra ha poi portato all’aumento delle tariffe degli asili e delle mense con un peggioramento dei servizi: lo diciamo sulla scorta di elementi oggettivi. È drammatico poi quello che succede in consiglio comunale dove la maggioranza viene a litigare e a lottare col coltello tra i denti. Il sindaco, poi, è debolissimo. È giunto il momento di dire la parola fine”.
“La maggioranza è in netta confusione ed ha tanti problemi”. A sostenerlo è Consalvo Pichelli che dà degli esempi: “la gestione del servizio delle lampade votive al cimitero, le pavimentazioni che non sappiamo come andranno a finire, il centro storico che ha chiuso bottega in tutti in sensi. Oggi i negozi vivono un problema che deve essere risolto, figuriamoci quando sorgeranno i grandi centri commerciali nell’area dell’ex Zuccherificio. La gente sta uscendo dal centro storico: che fate per riportarla dentro? Che viene a fare? La sera, vedi in Piazza Spada, c’è un problema di ordine pubblico, e dopo le 20 non c’è più nessuno. Che viene a fare la gente a Foligno? E io voglio bene a questa città, ci ho sempre vissuto”.
“Quanta vita avrà questo governo cittadino e quanto potrà reggere?” si domanda Massimo Maggiolini. “Quante contraddizioni e litigate. Sappiamo anche che voci dicono che Mismetti non arriverà alla fine della legislatura. In terza commissione votiamo cose importanti e gli assessori non si presentano: oltre ad essere scortesia è disinteresse per la città. Se gli assessori non hanno voglia stiano davvero a casa, ma sono convinto che presto lo faranno. Siamo dunque pronti a rimpiazzare la macchina, abbiamo progetti e non abbiamo problemi”.
(Elisa Panetto)
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