L’eclettica cantautrice di Città di Castello in un viaggio esistenziale tra i meandri dell’anima, dal 28 novembre su tutti stores digitali e nelle radio
“Il Pianto Che Trattengo” è il nuovo singolo della poliedrica artista tifernate Gipsy Fiorucci, distribuito da Artist First, da questa notte (28 novembre), su tutti gli stores digitali e nelle radio italiane e internazionali.
La cantautrice di Città di Castello, reduce da molteplici premi e riconoscimenti, applaudita da pubblico e critica, ci regala un momento raro di bellezza intima e incisiva. “La musica – dice parlando del nuovo pezzo – si rende stilista dinanzi ad un’anima tormentata, cucendo un abito per un lungo viaggio esistenziale. Una strepitosa forma di redenzione in cui il dolore diventa uno strumento divino di rinascita, in cui il pianto si immola sull’altare della vita donandoci la piena consapevolezza della propria luce, della propria bellezza: ed è subito meraviglia“.
L’interpretazione vocale, sentita, profonda e viscerale di Gipsy Fiorucci ci accompagna tra i meandri del disagio umano, “arrivando – aggiunge la cantante – ad un’autentica catarsi dell’anima che purifica l’essere nel risanamento di ogni angoscia e turbamento”. Note come lacrime sensibili che scivolano tra versi grondanti, “frammenti di vita” diretti da una impeccabile produzione artistica, che con eleganza volteggia tra indie, pop e sfumature rock, firmata dalla stessa artista con la preziosa collaborazione di Renato Droghetti.
“Il Pianto Che Trattengo – conclude Gipsy – è un turbinio di emozioni trepidanti che esplodono una dopo l’altra dando vita ad un’atmosfera introspettiva, viscerale e tutt’altro che superficiale”. Una canzone in cui la cantautrice tifernate vuole sottolineare con forza un concetto fondamentale: se si ha il coraggio di entrare dentro le ferite emozionali che ci appartengono nel profondo e che attraversano la nostra anima, accettandole in tutta la loro verità e autenticità, abbiamo il potere di trasformarle nei nostri più grandi talenti e risorse interiori. “Un brano in cui intimità e introspezione vengono accarezzate da una grande speranza e voglia di rinascita”.