Nessuno sa si è ispirata al titolo dell’opera beckettiana ‘L’ultimo nastro di Krapp’. Di certo però l’idea di Sabina Leoni, art director di Eugenia, di unire idealmente i teatri del Festival con un nastro color carminio (della stessa tonalità del velluto delle poltrone del Nuovo) ha incontrato la maggior parte dei favori del pubblico festivaliero e degli operatori commerciali. Tanto da spazzar via le polemiche, rimbalzate nel pomeriggio attraverso una nota Agi, di un commerciante (del quale però non viene indicato il nome) che ha puntato l’indice sull'iniziativa. “Se non si hanno i soldi per fare qualche cosa di elegante, forse e' meglio non fare niente” ha detto l’esercente che, secondo l’agenzia di stampa, si sarebbe fatto portavoce del malcontento anche di altri colleghi. A smentirlo scendono in campo le associazioni di categoria. “Non so nulla di questa presunta polemica – dice il presidente dell’Ascom Andrea Tattini – a me non ne ha parlato nessuno. Personalmente approvo l’iniziativa, questo nastro che unisce i nostri Teatri di certo non è una novità, ma crea movimento e da colore alla città. Inoltre in questi momenti di forte crisi economica sta proprio alla intelligenza delle persone spendere poco riuscendo a fare qualcosa di piacevole. A volte neanche investendo tanti soldi si riesce a creare situazioni degne di nota. Questa lo è e a nome dell’associazione ringrazio chi l’ha pensata e realizzata”. Sulla stessa linea il presidente della Confesercenti Giampiero Proietti: ”nessuno si è confrontato con me, in associazione non sappiamo niente di queste chiacchiere che assomigliano più ad un veleno costruito ad arte. Certo ognuno ha i suoi gusti, ma l’iniziativa mi sembra adatta al periodo festivaliero”. Sulla vicenda in mattinata era già intervenuto Carlo Calandri, presidente del Sistema Turistico Locale (l’istituzione che ingloba i 22 comuni dell’Area Vasta): “mi sono già complimentato con il direttore Ferrara e con la Leoni – ha detto Calandri al Meeting Point – per questa soluzione che ‘accompagna’ lo spettatore del Festival lungo il percorso dei Teatri”.
Ma non è finita. A chiudere la polemica, divampata già stamani sulle colonne di un quotidiano locale, ci ha pensato Santo Loquasto, il noto scenografo hollywoodiano: “it’s beautiful”.
Ca.Cer. e Sa.Cip.