di Carlo Vantaggioli
Tuttoggi.info è sicuramente un giornale con una spiccata vocazione locale, ma con uno sguardo sempre molto presente su tutto ciò che coinvolge le vite di tutti. Ed è per questo che non si può non scrivere due righe su quello che sta per accadere in America, che, volenti o nolenti, ha influenzato lo sviluppo occidentale come nessun'altra nazione mai prima.
Siamo ad una svolta epocale che riguarda il comporsi dei prossimi 30 anni, un vero e proprio ciclo prossimo venturo fatto di movimenti economici, sociali e geopolitici. Non so quanto sia presente in tutti il senso di questo cambiamento ma molti fattori lo stanno annunciando, primo tra tutti la inesorabile fine della civiltà del petrolio.
E poi alcuni altri fattori che dire simbolici è quasi eufemistico. Per la prima volta c'è la concreta, quasi travolgente, possibilità che un “nero” quarantenne possa diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti. E con lui che si possa affacciare (o meglio dire riaffacciare) alla ribalta politica un membro della famigia Kennedy, Caroline figlia di John, morto assassinato a Dallas nel 1963.
L'accelerazione di questo Dream Ticket, dopo la malattia di Ted, lo zio di Caroline, erede della dinastia politica di John e Bob.
Con Hillary Clinton compressa in quella che ormai gli viene sempre più attribuita come condizione stabile, ovvero “il complesso di Mr.Big” (dall'omonimo personaggio di Sex and the City), che ammette la sconfitta e si mette a disposizione di Obama, schiacciata da 30 milioni di dollari di debiti elettorali e da un “Pinulone” di nome Bill attaccato alle sottane e che Obama di certo non vuole alla Casa Bianca, la comparsa sulla scena di Caroline Kennedy può voler dire molte cose.
Primo che il kennedysmo è ancora in grado di muovere intere aree del paese, e di far cambiare con una forza propulsiva ineluttabile tutto e tutti.
Secondo che la vera candidata donna presidente dopo Obama (nel caso di sua vittoria in questo turno) potrebbe essere davvero la Kennedy.
Mai come stavolta la corsa alla presidenza degli Stati Uniti è sentita in tutto il Globo ma sopratutto si rende coinvolgente per il peso dei cambiamenti possibili.