Il silenzio è rotto dal pianto. Dei familiari di Alice e di chi le voleva bene. E dalla preghiera, con cui monsignor Sigismondi cerca di confortare i familiari e gli amici di Alice Antonelli, la 16enne rimasta vittima di un incidente stradale. Ai funerali di Alice più di 500 persone a Villa Fidelia. Presenti le autorità, in veste ufficiale. C’è il sindaco Moreno Landrini e c’è anche la consigliera provinciale Erika Borghesi.
“Alice, la tua vita è stata come un soffio”
“Alice – ha detto Sigismondi – la tua vita è stata come un soffio, simile a quello con cui spegnevi le candeline sulla torta. Oggi ti consegniamo alla terra bagnata dalle nostre lacrime. E ti cerchiamo nel giardino del cielo, che si è velato. La preghiera ci assicura che il tuo corpo un giorno risusciterà per sbocciare nella primavera eterna“.
La comunità di Spello intorno alla famiglia
In tanti si sono stretti intorno alla famiglia Antonelli, a cui la comunità spellana continuerà a dare il proprio sostegno in questo momento così difficile, come ha ricordato monsignor Sigismondi: “Di fronte ad una sofferenza così, non ci sono parole per supportare il padre, la sorella e il fidanzato, l’amica Sara. le compagne e i loro insegnanti, la comunità spellana con il parroco e il sindaco in prima linea. La sofferenza e la morte sono una vetta fa scalare a piedi scalzi. La fede ci è indispensabile“.
Il messaggio ai giovani
Il presule quindi si è rivolto ai tanti giovani presenti per questo ultimo saluto alla cara amica Alice: “Carissimi giovani, che guardate attoniti la bara: siate riconoscenti del dono della vita. Il tempo scivola come un cavallo bianco al galoppo che poi scompare ai nostri occhi. La nostra esistenza scaturisce dalla sorgente de creatore, raccoglie rivoli, conosce penuria e abbondanza, lotta con ansie improvvise e con rapide che possono rompere la compattezza. Il corso del fiume si è interrotto bruscamente per Alice, che ha ritrovato sua madre Caterina e avrà esclamato “mamma“.
La sorella: “Alice, sei parte di me”
Poi è stata la volta dei messaggi, bellissimi e strazianti, di alcune delle persone più vicine ad Alice. Il fidanzato, la sorella, la scuola frequentata dalla giovane.
“Sei la cosa più bella della mia vita – le parole della sorella Valentina, a cui Alice era legatissima -. È accaduto qualcosa di terribile, qualcosa che fa schifo e che mi uccide. Le giornate che riempivi non ci sono più e la mia vita è cambiata. Per me non sei una sorella: ti ho cresciuto insieme a papà, sempre pronto a difenderti e a starti accanto. Sei ciò che mi faceva alzare con la voglia di fare e mi manchi come l’aria. Mi sento sola e persa. Sei stata pronta ad aiutare che ne aveva bisogno. Sei solare e piena di vita. La tua presenza è impossibile non sentirla. Riempivi la vita di chi ti sta vicino. Impossibile non sentire il vuoto che hai lasciato. Un silenzio assordante ora mi circonda. Mi ricordo che volevi stare con me a tutti i costi. Mi dicevi che ti mancavo e che mi volevi tanto bene. Ogni volta che tornavi a casa facevi il resoconto e mi raccontavi tutto e io ti davo consigli e ti aiutavo. Eravamo inseparabili. Sei la sorella che tutti avrebbero voluto e io ora ho il cuore in mille pezzi. Ci siamo fatte forza e siamo andate avanti insieme a papà. Eravamo riuscite a creare una nostra serenità e ad essere di nuovo felici. Ti dico grazie per tutti i momenti vissuti insieme. Non ci voleva. Come farò senza di te? Non ho più questa forza e mi sento distrutta. È come se una parte di me se ne fosse andata. Non è giusto quello che ti è successo. Ti ricorderemo sempre e sarai sempre nel nostro cuore. Ti porterò dentro di me, vivrai per sempre nei miei ricordi. Sei parte di me e lo sarai per sempre. Ti voglio un mondo di bene”.
Il fidanzato Edoardo
Anche Edoardo, il fidanzato, ha lasciato un messaggio per la sua Alice:
“Non volevo scrivere nulla. Sono ancora scosso e non so come ne uscirò, non riesco ad accettare che il mondo sia vada avanti. Rimangono dolcezze, albe, discussioni e abbracci. Hai lasciato un grande vuoto, ma anche un compito che porterò a termine: vivere tutto quello che avevamo in progetto. Vivrò per due. Amare è una parola difficile, so di averti amato fino all’ultimo momento. Per la bellezza dei momenti banali e il punto di riferimento che con delicatezza sei riuscita ad essere per me. Tante cose non le vivremo più e purtroppo sento di avere le spalle troppo piccole e poi capisco che te lo devo. Meritavamo del tempo per continuare a costruire. Hai cambiato la mia vita, donandomi amore trasparente e sano. Ognuno di noi ha il suo percorso, tu sei stata la mia fortuna. Il tempo è cattivo e non guarda in faccia nulla. Mi sento di dire di non lasciare nulla al caso, non aspettate, non rimandare, vivete e coltivate la felicità e l’amore. L’amore è forza. Io continuerò ad amare. Ti amo, Edoardo“.
I compagni di classe
“Ciao Ali, quest’anno andiamo in quarto, anche se fa strano dirlo…
ricordi il primo giorno di liceo? tutte quelle facce nuove che si squadravano dal basso verso l’alto cercando di capire con chi avrebbero passato i momenti migliori della loro vita. e chi l’avrebbe mai detto che di li a poco saremmo diventati la miglior classe dell’intero liceo classico.
Di tutti i momenti passati insieme, non sapremmo definirne qualcuno come il più bello di tutti: gli ultimi giorni di giugno, le passeggiate, le gite, le serate insieme a divertirsi o a ripassare qualche materia del giorno seguente, i confronti dopo i compiti in classe fatti insieme con la paura e la convinzione di aver sbagliato sempre tutto, le risate che ci facevamo soltanto guardandoci perché pensavamo la stessa cosa, le scale fatte in fretta e furia dopo la ricreazione per paura di arrivare tardi, dopo aver fatto merenda insieme“.
“Siamo la tua classe, quella che non ti abbandonerà mai, per noi sei e sempre sarai l’Alice che tutti i giorni arrivava con minimo 10 minuti di ritardo, con quel sorriso stampato in volto, bello e prezioso. L’Alice con la quale puoi sempre confrontarti perché è comprensiva e sa ascoltare da vera amica. L’Alice con cui abbiamo passato i 3 anni più belli e importanti della nostra vita. Così è volato in cielo un pezzo del nostro cuore, ma continueremo ad amarti incessantemente, poiché è tanto facile amarti quanto difficile dimenticarti.
Già ci manchi, i tuoi compagni“.
La scuola ai funerali di Alice
Incredulità anche tra le insegnanti del Liceo Classico Frezzi frequentato da Alice: “Alice non riusciamo ad accettare la tua perdita. La tua vitalità e la tua dolcezza sono state spezzate in un attimo da un uragano violento ed impetuoso. Perché? Sei una luce brillante, spenta troppo presto“.
Le amiche: “Avremmo voluto dirti tante cose”
“Il dannato semaforo non ha spento il legame che ci lega – dicono le amiche -. Avremmo voluto dirti tante cose prime di salutarti. Vivrai per sempre, come sempre sei stata un punto di riferimento per tutti noi. Hai saputo dire Anche quello che non avremmo voluto sentirci dire. Grazie. Aiutaci a colmare la tua mancanza e a restare insieme per sempre“.