Accompagnati dall’avvocato Carlo Pacelli si sono recati in Procura a Perugia il padre e la sorella di Andrea Prospero, lo studente universitario 19enne di Lanciano trovato senza vita in una stanza presa in affitto, all’insaputa dei familiari, in via del Prospetto.
I familiari del ragazzo, come hanno ribadito al magistrato, non credono che Andrea possa essersi tolto la vita volontariamente, poiché non aveva dato alcun segno di preoccupazione. “Se qualcuno sa o ha visto qualcosa si faccia avanti per agevolare l’inchiesta” è il rinnovato appello del padre.
I familiari hanno recuperato gli effetti personale di Andrea nella camera dello studentato di via Bontempi, a meno di 200 metri dalla stanza che aveva preso in affitto e dopo è stato trovato il suo corpo, accanto a contenitori di farmaci.
Entro la prossima settimana dovrebbero arrivare gli esiti degli esami tossicologici. Anche in caso di assunzione volontaria di sostanze che hanno portato alla morte, resta da stabilire se qualcuno possa aver indotto il ragazzo a compiere un insano gesto o abbia fatto pressioni su di lui. Magari per questioni legate ad una qualche attività che Andrea svolgeva, come sembrerebbe far supporre il materiale trovato nella stanza: cinque telefoni cellulari e 41 sim, oltre al suo computer. E poi ci sono quelle cinque carte di credito, una delle quali era intestata ad una persona che ha detto di non aver mai conosciuto Andrea Prospero.
Risposte che forse potranno arrivare dall’analisi del computer, dei cellulari e delle schede sim.