Le profonde radici storiche degli stretti rapporti istituzionali e culturali del territorio spoletino e di quello tuderte sono state al centro della conviviale interclub dei Rotary di Spoleto e Todi, svoltasi all’Hotel dei Duchi con folta partecipazione di soci e familiari.
I presidenti dei due Clubs Candia Marcucci e Massimo Bernabei hanno espresso giustificata soddisfazione per il successo dell’iniziativa, che potrebbe essere ripetuta entro l’anno nella “città marzia”. Una dettagliata relazione è stata tenuta dal Dott. Filippo Orsini, direttore dell’Archivio di Stato di Todi, che ha preso le mosse da cinque importanti reperti: lettere indirizzate sul finire del XV secolo (1499) da Lucrezia Borgia, due addirittura autografe, agli amministratori di Todi, per dare indirizzi e risolvere controversie insorte tra le varie comunità dell’Umbria del tempo.
Lucrezia, infatti, poco dopo la morte violenta del suo primo marito, era stata nominata dal suo genitore, Papa Alessandro VI, governatrice di Spoleto e Foligno, con autorità su tutta l’Umbria centrale che aveva in Todi un primario capoluogo.
In tale veste, la nobile Lucrezia – poi diventata personaggio leggendario oltre che storico – era giunta con tutto il suo corteggio nel dominio assegnatole, venendo accolta a Portaria, oggi frazione di Acquasparta a ridosso della E 45, e di lì era arrivata a Spoleto per insediarsi nella Rocca che sovrasta la città e la sua vallata.
La relazione del Dott. Orsini ha inquadrato questi fatti nelle vicende storiche dei regni e potentati del tempo, comprese le sorti militari affidate a celebri capitani di ventura a cominciare da quel Bartolomeo d’Alviano cui sono intitolate piazze ed effigi.
Ha poi tracciato i percorsi della storia più recente che hanno conservato e sviluppato le relazioni e le analogie tra i due territori.