I botti di Capodanno spaventano cani e gatti? L'esperto: "Ecco come aiutarli" - Tuttoggi.info

I botti di Capodanno spaventano cani e gatti? L’esperto: “Ecco come aiutarli”

Redazione

I botti di Capodanno spaventano cani e gatti? L’esperto: “Ecco come aiutarli”

I consigli del professor Fabrizio Rueca dell'Università di Perugia
Lun, 23/12/2019 - 14:22

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Si avvicina la notte di San Silvestro temuta da molti animali domestici, in particolare dai cani, per la paura che generano in loro le esplosioni dei fuochi d’artificio; occorre pertanto essere pronti a riconoscerla e ad affrontarla.

Il comportamento di un cane spaventato è, di solito, facilmente riconoscibile – dice il professor Fabrizio Rueca, direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia -: l’animale assume un’ espressione ‘ansiosa’, si muove di continuo, cerca un riparo, un angolo dove aspettare il ritorno alla tranquillità, spesso compare iperventilazione, alle volte si manifestano comportamenti alterati come tentativi di arrampicarsi ad esempio su un tavolo o di scavare ‘ripari’ in un divano, o altro ancora”.

Cosa fare quando i botti cominciano a esplodere?

In alcuni casi è sufficiente tenere l’animale vicino a sé e tranquillizzarlo con carezze e parlandogli con un tono calmo – aggiunge il professor Rueca -, altre volte si può ricorrere a ‘ricordi positivi’, ad esempio cercare di collegare una sensazione positiva a un oggetto; è un percorso lungo e che necessita dell’intervento del Medico Veterinario Comportamentalista. In sostanza si abbina una buona sensazione, un gioco con il proprietario o una passeggiata in campagna, con un oggetto che può essere qualcosa da indossare, una maglietta o una coperta ad esempio, o con un riposo riparato come in un trasportino. Nel momento in cui il cane vive un disagio come possono essere i fuochi d’artificio, si mette a disposizione l’elemento ‘calmante’, come appunto la maglietta o il trasportino, e questo tranquillizza l’animale”.

E se tutto questo non dovesse funzionare?

Purtroppo ci sono casi che non rispondono a queste strategie e allora l’unica possibilità è un intervento terapeutico con la somministrazione di farmaci ad azione sedativa – conclude il professor Rueca -. Questa strada, ovviamente, deve essere intrapresa con il Medico Veterinario che normalmente segue il cane, lo conosce, sa se è portatore di qualche malattia o deficit funzionale e può, quindi, scegliere il giusto farmaco alla giusta dose. Mai tentare soluzioni ‘fai da te’ con l’uso di queste sostanze perché possono esserci conseguenze anche molto gravi per i nostri animali”.

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