L’idea è nata in una cena a casa di dj Berni: fare una festa “della musica” e dei “discotecari”, non di chi ha frequentato balere e locali, ma di chi balere e locali li ha fatti, vissuti, costruiti e soprattutto animati.
Un mondo che non c’è più, fondato su un senso di appartenenza che non è più sentito dalle giovani generazioni, un mondo che era fatto di “stagioni” e non di feste spot, un mondo che aveva un progetto prima di tutto musicale e poi, intorno a quello, sapeva costruire un sistema di divertimento.
Hanno risposto all’appello, come era logico, coloro che di tale mondo sono stati i protagonisti e che hanno creduto e continuano a credere che anche una serata in discoteca debba essere inquadrata in un discorso più ampio con la musica che sia la protagonista assoluta e con le altre componenti che siano equilibrate e calibrate intorno ad essa.
La location è stata gentilmente concessa da Leonardo Angeli che per l’occasione ha riallestito consolle e bar esterno del suo Gustoso Village e ha permesso ad un gruppo di veri amici di “fare la festa e di godersela” senza problemi e senza costrizioni.
E’ stato così che dopo una gustosa cena la console ha preso vita proponendo dei momenti musicali di assoluto livello.
Il primo a mettere i dischi è stato dj Giampaolo Fagotto, protagonista assoluto negli anni ’80 sulle console del Caimano, della Tartaruga, di Torricella e del Mito, in un periodo in cui Spoleto era il centro del divertimento a livello regionale: una mini-selezione musicale d’autore l’inconfondibile sound del vinile hanno infuocato subito l’atmosfera.
Secondo in ordine di esibizione è stato dj Berni che con il suo stile eclettico e l’utilizzo di effetti e dello scratch ha ampliato l’orizzonte musicale passando dalla linea musicale ben delineata di Fagotto al virtuosismo della tecnica.
E’ stata poi la volta di dj Danny D. sempre presente nelle situazioni musicali che contano nella Spoleto by night degli ultimi 15 anni, che ha dato al suo spazio una impostazione più attuale, sia nel genere che nello sviluppo musicale, privilegiando pur nell’ambito del genere “house” una linea piuttosto melodica e “cantata”, perfettamente coniugata al tipo di serata e di pubblico presente.
Dopo Danny D. un altro pezzo da 90 del panorama musicale cittadino, dj Stelvio Gauzzi, colui che più di tutti ha contribuito all’egemonia di Spoleto e della Tartaruga in particolare nel panorama dei locali dance regionali a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Inconfondibile il suo stile musicale fatto di lanci e di richiami che dettano e non subiscono i tempi della pista, organizzati in un crescendo di emozioni che solo in pochi sanno dosare così magistralmente.
Come successe ai tempi della Tartaruga di fine anni ’90, dj Stelvio Gauzzi ha passato il testimone a dj Lele, un altro monumento dell’entertaiment spoletino, prima dj e poi gestore delle principali situazioni musicali della città del Festival. Dj Lele è la storia passata e presente della musica da discoteca e da par suo ha presentato una selezione di dischi che in 10 minuti ha ripercorso l’evoluzione del sound da console, dal vinile ai cdj fino all’mp3.
Ultimo ad esibirsi è stato dj Font, l’emergente, il ragazzo che tra la moltitudine di dj che negli ultimi anni tenta la via del successo, è forse l’unico che, pur essendo giustamente proiettato al futuro, ha dei valori musicali forti, che dedica gran parte del suo tempo all’ascolto della musica e che da essa impara gusto, tecnica e consapevolezza, traducendo tali insegnamenti in una linea musicale non banale, che spazia dall’house alla techno al minimal con equilibrio e proporzione.
A sottolineare il senso della serata la presenza di Luciano Brunozzi, il barman per eccellenza di Spoleto (e non solo!!!), che è stato (e continua ad essere) protagonista di tutte le situazioni a cui tutti i dj hanno dato vita. Una vera e propria istituzione di un settore che lui ha contribuito a creare quando non c’erano scuole e corsi, manuali e dosatori, ricette o tutorial sul web… insomma quando il mestiere o lo tiravi fuori da dentro oppure stavi a casa.