Il sindaco ha risposto all'interrogazione di Carini (Lega) in Consiglio "La stessa Umbria è considerata regione a basso potenziale di criminalità e ciò pesa negativamente sull'avere un presidio in città"
La questione Commissariato di Polizia e della sua eventuale attivazione a Gubbio, dove è assente, torna al centro del Consiglio comunale.
La presenza di un presidio fisso è stata più volte richiesta a istituzioni e Ministero dell’Interno dalla stessa amministrazione comunale, senza però mai ricevere risposte positive in merito (nel 2019 l’assise approvò all’unanimità anche una mozione presentata dal primo cittadino per avviare l’iter).
La richiesta di un Commissariato a Gubbio nasce dalla stretta necessità di aumentare i controlli sulle numerose strade di uno dei Comuni più vasti d’Italia, soprattutto dopo l’apertura della Perugia-Ancona, che ha reso la variante Pian d’Assino un asse viario regionale centrale per i collegamenti con Marche e nord Italia. I controlli sarebbero volti, in primis, a prevenire i numerosi incidenti (anche mortali) proprio su questa arteria ma anche furti o altri reati.
Nell’interrogazione della Lega presentata a Palazzo Pretorio da Michele Carini sono stati ricordati anche altri provvedimenti di sicurezza urbana approvati dal Consiglio comunale in questi anni – Daspo Urbano, implementazione videosorveglianza e Controllo di vicinato – i quali però non hanno avuto più seguito.
Ad aggiornare i presenti su questi temi è stato il sindaco Filippo Mario Stirati, ribadendo che la richiesta di istituzione di un Commissariato di Polizia di Stato è stata sollevata tutte le volte che si è incontrato Prefetto e Questore e la risposta è stata sempre che “i numeri di Gubbio su criminalità e reati, sono tranquillizzanti. L’Umbria è infatti considerata regione con un basso potenziale di criminalità e questo dato pesa in modo negativo per avere un Commissariato di Polizia”. Stirati ha però aggiunto come “l’amministrazione continui comunque a portare avanti l’istanza”.
Sulle telecamere il sindaco ha annunciato nuove installazioni in Corso Garibaldi, aree di parcheggio e sugli ingressi e uscite della città. Il Daspo urbano, invece, – ha detto – “non è uno strumento da privilegiare, anche se non è stato escluso, in quanto le forze dell’ordine non possono essere private di questa misura”, ricordando sempre che “i fenomeni nel territorio sono limitati”. Sul Controllo di vicinato, infine, ha sottolineato come questo “sia in pratica già attivato con la presenza delle forze dell’ordine e le loro varie attività”.
In sede di replica Carini ha risposto: “Per il Commissariato è vero che subentrano azioni per decidere se si può attivare o meno ed è giusto continuare di richiederlo, sulla parte della videosorveglianza si deve ancora sollecitare per poter finalizzare l’implementazione delle opere, uguale per quanto riguarda la Daspo, in modo che si possano dare risposte ai cittadini”.