Aggiornamento ore 14.45 – E' di fatto caduto l'esecutivo del giovane sindaco di Gubbio Diego Guerrini. La maggioranza non ha raggiunto i 13 voti necessari per l'approvazione del bilancio consuntivo: per questo motivo il comune verrà commissariato, ed affidato ad un commissario prefettizio che condurrà Gubbio verso nuove elezioni. A “silurare” Guerrini, con un atto che continua ad assomigliare ad una mossa politica, slegata dalla pure gestione dell'amministrazione, sono i nove voti astenuti e i nove contrari di Stocchi, Panfili, Cernicchi, Riccardini, Girlanda, Pierotti, Martinelli, Cappannelli e Vantaggi. Il tempo per ricucire lo strappo è dunque scaduto: il 29 aprile il bilancio era stato approvato dal solo Diego Guerrini, che ha poi avuto 20 giorni di tempo per provare a trovare un accordo. Domattina Guerrini terrà una conferenza stampa per aggiornare i cittadini. I lavori del consiglio sono stati inoltre sospesi questa mattina intorno alle 12.30, quando lo stesso Guerrini avrebbe voluto continuare con la discussione.
Un pò di storia – L'epoca Guerrini giunge dunque al capolinea dopo un anno difficile, fatto di dimissioni, autosospensioni e sfiducie. Il tutto cominciò con le dimissioni di De Benedetto, lo scorso novembre, rientrate il giorno dopo. Fu poi la volta di Michela Tinti, autosospesasi. Da quel momento in poi, nulla sarebbe stato come prima: a preoccupare la giunta, con lo stesso Guerrini, la nomina del settimo assessore, il trasferimento della sede della Lumsa, la costruzione della farmacia comunale, poi il bilancio. Sarà ora compito del commissario dirimere ogni questione, fino a nuovi colpi di scena.
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Aggiornamento ore 12.36 – E' stato momentaneamente sospeso il consiglio comunale eugubino, i cui lavori sono cominciati questa mattina: all'ordine del giorno, tra le altre cose, la votazione sul bilancio consuntivo e quella sulla tassa della Tares. La seduta verrà ripresa oggi alle 15. Il sindaco Guerrini ha affermato di non aver avuto la possibilità di parlare per l'ultima volta nell'assise da lui diretta, che fu eletta due anni fa, nel maggio 2011. Il sindaco parlerà domattina in conferenza stampa. L'ipotesi del commissariamento diventa sempre più probabile: lo strappo all'interno della maggioranza non è stato dunque ricucito dopo il 29 aprile scorso, dopo quella mancata approvazione del bilancio consuntivo, che aveva tutta l'aria di un atto politico. Il bilancio però non è stato nuovamente approvato: 5 i voti favorevoli (Guerrini, Tasso, Francioni, Menichetti, Cacciamani), 9 i contrari e 9 gli astenuti. Assenti Di Bacco e Lupini. Importanti le parole del consigliere Ceccarelli, il quale ha affermato che “non è il bilancio che va bocciato, ma è la maggioranza che non c’è più”, addossando particolari responsabilità al sindaco Guerrini. Durante gli interventi di assessori e consiglieri i toni sono diventati accesi al momento delle dichiarazioni di Girlanda, il quale stava per essere allontanato dall'assise con l'intervento di un vigili urbano. Il termine ultimo per l'approvazione è il 24 maggio. Il consiglio comunale resta comunque in piedi con tutti i suoi poteri. Nel caso di un mancato sì entro il 24, verrà nominato un commissario ad acta, che dovrebbe poi traghettare il comune verso nuove elezioni.
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Ore 11.25 – Sono ancora in corso i lavori del consiglio comunale di Gubbio per la votazione del bilancio consuntivo. Venti giorni fa la maggioranza si era spaccata a riguardo, e il voto del sindaco Diego Guerrini era stato l'unico favorevole all'approvazione. Già in quella seduta si era parlato del ricorso al Commissario comunale come unica possibilità concreta. Questa mattina, all'apertura della discussione, il consigliere del Pd Claudio Ruspi ha presentato un documento, firmato dai consiglieri Ruspi, Sarli, Cerrbella, Pecci, Cardile, Aloia, Brunelli e Cavaleiro, nel quale i firmatari dichiarano di volersi astenere dalla votazione del bilancio consuntvo. Le contrattazioni di questi giorni non hanno dunque avuto un esito positivo. “In questi 20 giorni – ha dichiarato Ruspi – avrebbe dovuto verificarsi un confronto profondo all'interno della maggioranza, ma, anche a causa dell'incapacita di mediazione del sindaco, la situazione è peggiorata. È per questo motivo che, chiedendo ancora scusa ai cittadini, confermiamo la nostra posizione espressa durante la seduta del 29 aprile scorso quando dichiarammo la nostra astensione rispetto all'approvazione del bilancio”. Sono 13 i voti necessari affinchè il bilancio passi. Venerdì si era già tenuto un incontro tra i vertici del Pd, un confronto dai toni molto accesi, che non aveva lasciato spiraglio ad una concertazione per salvare la maggioranza dell'esecutivo Guerrini.
La nota del Pd – “Nelle tre unioni comunali del Partito democratico, allargate non solo ai propri componenti ma anche agli iscritti, l’ultima delle quali si è tenuta ieri sabato 18 maggio, si è svolta un’ampia ed appassionata discussione, sulla base della relazione del neo-segretario Michele Sarli e delle dichiarazioni del sindaco Diego Guerrini. L’unione comunale ha preso atto della gravissima crisi che si è determinata all’interno dell’amministrazione comunale, crisi che nasce al di fuori del Partito democratico, iniziata e cresciuta da tempo, ormai da mesi. Ha espresso il proprio rammarico nella consapevolezza che non si sarebbe giunti a questo punto se in questi mesi ci fosse stato un corretto confronto all’interno del partito, in particolare sul documento approvato all’unanimità il 30 gennaio di quest’anno. Si prende atto dolorosamente della fine di un progetto politico che non si è realizzato appieno, con una coalizione che si è assottigliata nel tempo sia per motivi 'esogeni' sia per l’incapacità di tenere unita una maggioranza che quasi da subito ha perso la sua originale fisionomia. L’unione comunale Impegna gli organi del partito: ad una ripresa dell’iniziativa politica , con un percorso di qualità che preveda la partecipazione di tutta la città; ad iniziare una interlocuzione sulla base di un rinnovato slancio che abbia origine da una proposta programmatica che parta dai problemi della città e dalle soluzioni che possono essere individuate con un processo inclusivo; a ricostruire attorno a se le ragioni di una nuova coalizione che parta da quella espressa dalle ultime elezioni amministrative prevedendo anche il dialogo con altri partiti e con gli elementi di civismo della nostra città. Pertanto, sulla base di quanto sopra detto e dell’esito del dibattito avvenuto nelle tre riunioni dell’unione comunale, i consiglieri comunali saranno liberi di esprimere il proprio pensiero, come peraltro prevede la legge, a partire da quanto già esplicitato nel consiglio comunale del 29 aprile 2013 e secondo le convinzioni maturate”.
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Alessia Chiriatti
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