Un maxi sequestro di rifiuti è stato effettuato dai carabinieri del Noe, coadiuvati dai tecnici dell’Arpa in un’azienda di Gualdo Tadino. Su richiesta del pm, convalidata dal Gip, sono stati apposti i sigilli ad ingenti quantitativi di rifiuti che secondo la procura di Perugia erano gestiti senza il rispetto delle prescrizioni di legge.
Nel decreto di sequestro è scritto di 220 tonnellate di rifiuti in plastica e gomma, di 8 cassoni scarrabili contenenti rifiuti del tipo monitor, computer, tv fuori uso, nonché poliuretano e plastica e di altri 13 cassoni con le stesse tipologie di elettrodomestici in disuso oltre ad imballaggi di carta e cartone. Il tutto collocato all’interno della ditta, nella zona industriale nord di Gualdo e nei piazzali esterni al capannone.
Secondo quanto ricostruito dai militari coordinati dal comandante regionale del Noe Francesco Motta, la ditta, operante nel settore del recupero e vendita delle materie prime derivanti dai rifiuti non era in possesso della regolare autorizzazione al trattamento di questo tipo di materiali pericolosi.
Le ipotesi di illecito che vengono configurate sono dunque a carico della legale rappresentante della ditta, per “avere effettuato – scrive il giudice -, in assenza di autorizzazione, attività di raccolta e messa in deposito preliminare , di rifiuti pericolosi e non”.