Minacce andate avanti per mesi, un’aggressione con un pezzo di ferro e molestie ai danni di una novantenne di Foligno. Sono stati rinviati a giudizio dal gip Margherita Amodeo per stalking un uomo e una donna di origine albanese, in passato collaboratori domestici di un’anziana.
Tutto sarebbe iniziato quando il lavoro della coppia – attualmente di 65 anni lui e di 57 lei – alle dipendenze della folignate era finito, nell’agosto del 2013. La donna, all’epoca 88enne, aveva chiesto ai due ex badanti di restituirle le chiavi dell’immobile da loro prima occupato. Loro però non solo si erano rifiutati, ma avevano iniziato – secondo la tesi dell’accusa (rappresentata dal pm Elisa Iacone) – una condotta fatta di violenza, minacce e molestie. In particolare l’uomo più volte, dall’autunno del 2013 alla primavera del 2014, si era presentato nel terreno dell’anziana minacciandola più volte. Nel mirino dell’albanese, che deve rispondere anche di percosse e minacce continuate, pure un’aggressione, nel novembre di sei anni fa, al figlio della donna, allora 64enne. In quell’occasione, secondo le accuse, l’imputato lo aveva minacciato pesantemente dicendogli che avrebbe usato una pistola e gli aveva messo le mani al collo. Altro fatto molto grave era avvenuto nel marzo 2014, dopo che anziana e figlio avevano già sporto querela alla polizia contro la coppia. La novantenne sarebbe stata infatti aggredita dal sessantenne con un pezzo di ferro, con lui che l’avrebbe minacciata di infilarle “un coltello dai genitali fino a farglielo uscire dalla bocca”.
L’anziana folignate, per tutta questa situazione, era stata colpita da un perdurante stato di ansia e di paura, si barricava in casa durante il giorno, evitava di uscire da sola ed andava a dormire a casa della sorella per paura degli ex badanti.
Ora la vicenda è approdata davanti al Tribunale di Spoleto, con i due (difesi dall’avvocato Tania Parroni) che sono stati rinviati a giudizio: il processo a loro carico si aprirà il 17 gennaio 2020 davanti al giudice monocratico. L’anziana ed il figlio, invece, si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Decio Barili (nella foto).