Donatella Tesei ha tenuto il punto nei confronti dei partiti della coalizione di centrodestra e soprattutto dei vertici umbri della Lega: Paola Agabiti, la più votata della lista Tesei Presidente, siederà con lei nella Giunta regionale.
Nell’incontro di Bastardo con i tre segretari umbri di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, la neo governatrice è stata chiara: la scelta degli assessori è prerogativa della presidente. E così il segretario umbro della Lega, Virginio Caparvi, che pure ha continuato a rivendicare 3 posti in Giunta, alla fine ha dovuto accettare lo schema 2-1-1-1. Anche perché Donatella Tesei pare si sia appellata direttamente a Matteo Salvini. Il quale, per contro, ha ottenuto la conferma di Luca Coletto alla Sanità.
Proprio l’arrivo dal Veneto dell’ex sottosegretario aveva spinto i leghisti umbri a chiedere un assessore in più. Ma a questo punto dovranno accontentarsi di esprimere un solo nome. Il più probabile appare quello di Paola Fioroni, che lunedì, insieme a Caparvi e Pillon, aveva preceduto Tesei per il suo ingresso ufficiale a Palazzo Donini.
L’alternativa potrebbe essere Daniele Carissimi. Ma a questo punto gli equilibri di genere dovrebbero spingere FdI o Forza Italia ad indicare una donna. Nella Lega resta fuori Valerio Mancini, sempre più un separato in casa, con la sola sponda romana di Luca Briziarelli. L’ex vice presidente dell’Assemblea legislativa a questo punto potrebbe rivendicare la presidenza, che però è stata già promessa prima delle elezioni a Marco Squarta di Fratelli d’Italia. L’eletto leghista che entrerà in Giunta si dimetterà, come richiesto da Salvini. Lasciando il posto a Palazzo Cesaroni ad Enrico Melasecche.
Caparvi e Marchetti avrebbero voluto far entrare anche Manuela Puletti. Ma ragioni di bilancio impediscono a Donatella Tesei di schierare più di un assessore esterno. Ecco perché si complica l’ingresso a Palazzo Donini di Michele Fioroni in quota Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni avrebbe allora proposto l’ex assessore all’Urbanistica di Assisi, Moreno Fortini.
Chi tiene la linea è Forza Italia, rimasta sul nome di Roberto Morroni. Gli azzurri perderanno qualcosa nella rappresentatività nelle Commissioni, ma la scelta del capogruppo uscente evita effetti domino che si sarebbero creati con altre opzioni, come ad esempio quella di Pernazza. Che comunque resta in ballo qualora Tesei non peschi dalla Lega Paola Fioroni ma un uomo.
La quadra, dunque, è stata trovata. Qualche aggiustamento è ancora possibile, da qui a metà settimana. Ma lo schema 2-1-1-1 non sarà messo in discussione.