“Sarà tutto in diretta – spiega Guidi, giovane talentuoso pianista pupillo di Enrico Rava – suonerò e potremo parlare. Non sarà come stare insieme, ma ci sentiremo più vicini. Personalmente avevo in calendario una bella serie di concerti in giro per l’Italia e all’estero, appuntamenti che sono stati cancellati o rimandati a data da destinarsi. Ho pensato quindi che il modo migliore per tenersi in contatto sia andare (in rete) nei Festival, in attesa di poter ricominciare a condividere questi momenti insieme, vicini, guardandoci negli occhi e stringendoci le mani a fine concerto”
Far tornare la musica
Riportare – per ora solo virtualmente – la musica jazz nei club e nei festival, per “tenersi in contatto, in attesa di poter ricominciare a condividere questi momenti insieme, vicini, guardandoci negli occhi e stringendoci le mani a fine concerto”. Dopo un’anteprima mercoledì 25 marzo alle 21, per la pagina Segnalazioni Foligno, partirà ufficialmente dalla pagina facebook del Crossroads Jazz Festival di Ravenna, venerdì 27 marzo alle 18, il “Digital Tour” di Giovanni Guidi, giovane talentuoso pianista pupillo di Enrico Rava, con cui ha inciso recentemente l’album Roma e diviso il palco anche per l’Enrico Rava 80th Anniversary Tour. “Sarà tutto in diretta – spiega Guidi – suonerò e potremo parlare. Non sarà come stare insieme, ma ci sentiremo più vicini”. Dopo la kermesse ravennate toccherà alle pagine social del gruppo Cuori Positivi Foligno (sabato 28 marzo alle 16), dell’Empoli Jazz (domenica 29 marzo alle 12), della Cantina Bentivoglio di Bologna (giovedì 2 aprile, alle 21, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e Lepida Tv), del Piacenza Jazz Fest (domenica 5 aprile alle 11.30) e dell’Artusi Jazz Festival di Forlimpopoli (mercoledì 5 aprile alle 18), e altre “date” si stanno via via aggiungendo.
Cambiano le abitudini
“In queste settimane – sottolinea Giovanni Guidi – tutti noi siamo stati chiamati a cambiare drasticamente le nostre abitudini, a fare dei sacrifici. Come continuare a lavorare rischiando la propria incolumità per il bene di tutti, per permettere al Paese di andare avanti e affrontare questa drammatica urgenza, penso al personale medico o agli operai nelle fabbriche. O come, dall’altro lato, non poter affatto lavorare, trovarsi a rinunciare non si sa per quanto tempo a svolgere la propria professione. È il caso di noi lavoratori dello spettacolo: e se da una parte ci sono artisti che possono vivere di rendita, dall’altra c’è la stragrande maggioranza di operatori che vivono una quotidianità precaria e che ora saranno chiamati ad affrontare questa nuova ennesima sfida. Personalmente avevo in calendario una bella serie di concerti in giro per l’Italia e all’estero, appuntamenti che sono stati cancellati o rimandati a data da destinarsi. Ho pensato quindi che il modo migliore per tenersi in contatto sia andare (in rete) nei festival”.