Si è svolta questa mattina, in Prefettura, in occasione del “Giorno della memoria”, una sobria cerimonia per ricordare la “Shoah”, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte, nonché coloro che si opposero al progetto di sterminio, non esitando a salvare altre vite e a proteggere i perseguitati, anche a rischio della propria vita.
All’inizio della cerimonia, il Prefetto della Provincia di Terni, Angela Pagliuca, ha ricordato Alessandro Riccetti, il giovane ternano deceduto nel crollo dell’Hotel Rigopiano a Farindola e, in segno di lutto, è stato osservato un minuto di silenzio.
Rivolgendosi soprattutto ai giovani, il Prefetto Pagliuca ha sottolineato che “è importante ricordare il Giorno della Memoria perché ci consente di riunire persone di generazioni diverse, in un momento difficile per il Paese e per il nostro territorio in particolare, colpito da un terremoto che sembra non avere mai fine. È proprio in giornate come queste – ha aggiunto – che deve manifestarsi con maggiore forza il senso di solidarietà, facendo appello a quanto di buono ci viene dal passato”.
Quindi, il Prefetto Pagliuca ha ricordato che “l’olocausto rappresenta un fatto unico nella storia dell’uomo per la sua gravità ed estensione, e che “il cosiddetto “secolo breve”, con tutti i suoi inauditi orrori e i suoi luminosi esempi di grandezza umana, sta perdendo uno a uno i testimoni diretti, coloro che «hanno visto con i propri occhi»”.
E sono stati proprio i ragazzi a leggere due lettere di cittadini ternani che chiedevano la “discriminazione” ovvero la parziale esenzione dai provvedimenti persecutori che gli ebrei nel periodo dal 1938 al 1943 potevano tentare di assicurarsi grazie a benemerenze acquisite per una familiarità stretta con eroi caduti in guerra , o con una documentata partecipazione alla “marcia su Roma” o comunque con l’appartenenza al regime fascista fin dalla “prima ora”.
I brani sono stati commentati dalla dott.ssa Elisabetta David, direttrice dell’Archivio di Stato di Terni, che ha ricordato che negli archivi della Questura e del Comune di Terni, versati all’Archivio di Stato, nel 1938 risultavano censiti una cinquantina di ebrei residenti in città e circondario, che si erano autodenunciati alle Autorità, secondo le disposizioni delle leggi razziali, ed ha anche illustrato quali erano i diritti che la norma del 1938 negava ai cittadini italiani ebrei.
Alla cerimonia hanno partecipato, il Vescovo della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, padre Giuseppe Piemontese, insieme alle autorità politiche regionali e locali, i vertici delle Forze di Polizia, i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico provinciale, dell’Archivio di Stato, nonché i dirigenti scolastici ed alcuni studenti degli Istituti “A. Casagrande – F. Cesi”, “Allievi-Sangallo” di Terni .