Si è tenuta stamattina presso la Camera di Commercio di Perugia la IX edizione della Giornata dell’Economia, iniziativa che porta n contemporanea tutte le Camere di Commercio a tracciare la mappa dello sviluppo economico dell’Italia e dei suoi territori, sulla base dei dati elaborati dagli osservatori camerali. A Perugia, la giornata è stata aperta dal presidente Giorgio Mencaroni che ha presentato la Relazione sullo stato dell’economia provinciale.
“In Provincia di Perugia, l’anno appena trascorso, pur ancora segnato dagli effetti di una crisi che nella durata sta superando ogni previsione, ha segnato una inversione di tendenza rispetto ai momenti di difficoltà più acuti registrati nel biennio 2008-2009” – ha affermato Mencaroni. “Le imprese locali non hanno perso la loro vitalità, dimostrata dalla crescita di nuove imprese e dalla tenuta di quelle che sul mercato erano già presenti. Le dinamiche di ripresa si manifestano nell’allargamento e irrobustimento del tessuto imprenditoriale provinciale, nelle performance del manifatturiero e nel positivo andamento dei flussi di import-export. Permangono, tuttavia, alcune zone d’ombra: l’artigianato, le difficoltà delle imprese di più piccole dimensioni e la staticità del mercato del lavoro. Che tuttavia, a fine 2010, almeno in termini assoluti ha visto arrestarsi la caduta dell’occupazione, con 276 mila occupati registrati, livello rimasto invariato rispetto al 2009. Analizzando però il dato nelle sue diverse componenti, emerge che i circa 2000 posti di lavoro perduti fra gli “occupati dipendenti” sono state compensate da un aumento di pari entità degli “occupati indipendenti”. Ed è ragionevole presumere che questa dinamica non sia del tutto sintomatica di una maggiore vitalità delle attività autonome quanto, almeno in parte, di una precarizzazione del mercato del lavoro”.
“La ripresa del sistema, comunque, passa necessariamente per le imprese” ha detto Mencaroni, “e ad esse debbiamo guardare se non vogliamo restare in mezzo al guado, tra una crisi che ristagna e le economie che sono già nel futuro”.