Gioco d'azzardo e ludopatia, un fenomeno 'sommerso' con numeri impressionanti - Tuttoggi.info

Gioco d’azzardo e ludopatia, un fenomeno ‘sommerso’ con numeri impressionanti

Redazione

Gioco d’azzardo e ludopatia, un fenomeno ‘sommerso’ con numeri impressionanti

Dom, 03/03/2024 - 09:05

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Il fenomeno della ludopatia presente in modo significativo nel Comune di Terni. Le strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno

La regione Umbria affronta una silenziosa crisi legata al gioco d’azzardo, con cifre che evidenziano una preoccupante dipendenza collettiva. Il totale delle spese per il gioco d’azzardo ammonta a un allarmante 1,03 miliardi di euro, segnando una spesa pro-capite di 1.172 euro – un cifra che rappresenta il 4,5% del PIL pro-capite. Tra la popolazione generale, che va dai 18 agli 84 anni, quasi la metà (42%) si è cimentata nel gioco d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno, con un predominio marcato della componente maschile.

Più allarmante ancora è il panorama tra i giovani: nel gruppo di età tra i 15 e i 19 anni, il 44% ha ammesso di aver giocato d’azzardo nell’ultimo anno, con una percentuale di giocatori problematici che sale al 9% – oltre 900 giovani. Anche in questo caso, il fenomeno vede una predominanza maschile.

Questi numeri non sono solo statistiche fredde, ma riflettono una realtà inquietante che persiste nell’ombra. A Terni, il problema del gioco d’azzardo rimane largamente sottovalutato: molte persone coinvolte non riconoscono di avere un problema e, di conseguenza, non cercano aiuto. Nonostante la difficoltà nel delineare un quadro completo della situazione, le tendenze regionali sembrano trovare conferma anche nel contesto locale. Questa è la fotografia attuale della ludopatia in Umbria (i dati risalgono al 2019, quello aggiornato al 2024, anche se parziale, gli stessi parametri), un fenomeno che, nonostante gli sforzi di prevenzione e intervento, continua a segnare la vita di molti.

Il Comune di Terni e il gioco d’azzardo

L’Amministrazione Comunale di Terni, anche in qualità di capofila della zona Sociale n.10, a fronte della prevenzione è impegnata in due progetti: uno rivolto al contrasto, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo dove sono previsti interventi integrati tra i vari servizi del territorio e una progettazione personalizzata che tenga conto delle caratteristiche della persona, dei bisogni, delle potenzialità e dei rischi di intervento. La Direzione Welfare ha elaborato, su indicazione della Regione Umbria, un piano operativo volto a favorire l’integrazione tra l’operatività dei diversi Servizi della ASL Umbria 2 e del Comune di Terni coinvolgendo nei programmi di intervento le risorse attive nel territorio (Associazionismo, volontariato, privato sociale, imprese, ecc.). L’intervento prevede il coinvolgimento anche di altri Soggetti della Rete in quanto il fenomeno del gioco (patologico e non) ha grandi riflessi anche sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, delle frodi e della criminalità organizzata (a causa dell’indebitamento e della necessità di reperire denaro, anche a tassi usurai) nonché naturalmente sul piano fiscale.

Il piano operativo

Il Plano operativo, tenuto conto delle indicazioni nazionali e regionali, è suddiviso in 2 aree di attività:

1. L’area di progetto “Promozione e prevenzione” – Nello specifico rivolge prevalentemente al target giovanile in età scolastica ed extrascolastica, segmentato in sottocategorie: fascia giovanissimi (scuola primaria e secondaria di primo grado) e fascia adolescenziale/giovanile (15-25).

2. “Inclusione” – Integrare l’intervento clinico con programmi di supporto sociale rivolti alla persona con DGA, disturbo di gioco d’azzardo, alla famiglia attraverso iniziative di sensibilizzazione ed informazione nell’ambito delle comunità locali, con la finalità di incidere sulla cultura collettiva: Sviluppo di collaborazioni stabili con le associazioni attive nel territorio.

L’altro progetto riguarda la Salute e Benessere adolescenziale. “La comunità educante per prevenire le dipendenze” – Le Direzioni Istruzioni. Welfare e Polizia Locale del Comune di Terni hanno elaborato un progetto finanziato con fondi del Ministero dell’interno, per incrementare iniziative di prevenzione e contrasto alla vendita e cessione di sostanze stupefacenti. Molte sono le attività previste dal progetto, che si svolgeranno nell’ambito dei Comuni della Zona Sociale n.10 con il coordinamento di una Cabina di regia costituita ad hoc della quale fanno parte anche referenti della Usl Umbria 2 e dell’Azienda Ospedaliera di Temi, referenti della Questura e della Prefettura di Terni.

Assessore Altamura “Gioco d’azzardo tema attuale”

“Il tema del gioco d’azzardo è troppo spesso, nella sua drammaticità, estremamente attuale. Per questo riteniamo importante attuare con i mezzi a nostra disposizione, tutte quelle azioni volte a prevenire e ad intervenire – quando necessario – nelle situazioni legate al gioco d’azzardo patologico – così l’assessore al Welfare, Viviana Altamura a TO – Il progetto ‘Non gioco più’ rientra proprio in questo filone d’intervento. Si tratta di un progetto che rientra nel Piano della Regione Umbria per la prevenzione, cura e riabilitazione dal disturbo del gioco d’azzardo ed è attuato dalle cooperative sociali ACTL e Helios, in collaborazione con la USL Umbria 2 e con il Serd di Terni. Tra le attività previste in questo progetto troviamo diversi momenti di sensibilizzazione e confronto e supporto, sia dedicati ai ragazzi, ai genitori, agli over 65, oltre che a tutta la collettività. Sicuramente gli appuntamenti del 28 alle 17.30 e 29 febbraio al Teatro Secci con il talk Fate il Nostro Gioco rientrano a pieno in questo programma”.

Il progetto “Non gioco più”

Il Progetto “Non gioco più” è promosso dal Comune di Terni in attuazione del Piano Regionale 2019/2021 per la prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo della Regione Umbria e realizzato in integrazione con il Centro Specialistico Disturbo Gioco d0Azzardo – SerD Terni – USL Umbria 2 e realizzato dalla Cooperativa Sociale ACTL e dalla Cooperativa Sociale Helios, affidatarie della gestione del progetto. L’obiettivo è quello di mettere in atto un piano di prevenzione al contrasto della ludopatia e dei comportamenti rischiosi legati al gioco d’azzardo e compulsivo promuovendo la salute e sensibilizzando la società sul tema e realizzando percorsi di inclusione sociale personalizzati per le persone in uscita dalla dipendenza da gioco d’azzardo.

Le aree di intervento

Il progetto “Non gioco più” si rivolge a due ambiti di intervento: un’area di prevenzione e un’area di inclusione. Per quanto riguarda l’area di prevenzione ecco i target coinvolti:

· Target Giovani: Giovanissimi (6-14) e Adolescenti/Giovani (15-25)
Evento TALK “FATE IL NOSTRO GIOCO” in 2 sessioni: una dedicata agli alunni della Scuola Media e una agli alunni delle Scuole Superiori
La terza sessione è rivolta “alla totalità della popolazione”
· Target Insegnanti e Genitori: incontri per insegnanti e genitori della fascia di età corrispondente alla Scuola Media sulle tematiche della prevenzione dei comportamenti a rischio e più in generale sul tema del gioco d’azzardo con rifermento al target giovanile. Incontri con Esperti rivolte a insegnanti e genitori svolti in forma seminariale finalizzati all’approfondimento delle tematiche del Disturbo da Gioco
d’Azzardo.

Le iniziative e le attività

Iniziative di sensibilizzazione e promozione rivolte alla popolazione over 65: incontri presso le sedi dei
Centri sociali per Anziani o altre sedi idonee. Iniziative pubbliche rivolte alla totalità della popolazione: Evento TALK FATE IL NOSTRO GIOCO ed evento finale per la diffusione e disseminazione dei risultati
Attività di informazione, comunicazione e sensibilizzazione finalizzate alla prevenzione dei rischi
connessi al gioco d’azzardo
· Predisposizione e distribuzione del materiale informativo
· Promozione e sensibilizzazione tramite i media locali (siti web, tv, radio e web radio) e sui social
media (Facebook e Instagram)
· Promozione e diffusione della App nazionale Youngle, promuovere uno spazio digitale gestito da
ragazze e ragazzi tra 16 e 29 anni con metodologia “peer education”.

L’area inclusione

L’area inclusione prevede i seguenti indirizzi:
· Progettazione personalizzata di interventi di inclusione sociale a favore di persone che stanno
attuando percorsi di uscita dalla dipendenza DGA realizzati in stretta sinergia con l’equipe
specialistica DGA, SERD Terni, Usl Umbria 2.
· Realizzazione di collaborazioni stabili con il mondo dell’associazionismo e del volontariato per il
coinvolgimento delle risorse dell’associazionismo e del volontariato nei programmi di reinserimento
sociale o attività volte a favore l’inclusione sociale delle persone con DGA.

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