Le professioni tecniche rivendicano il loro ruolo e sottolineano criticità delle norme
“I provvedimenti annunciati non produrranno semplificazioni ma rischiano il blocco dell’attività di ricostruzione post sisma e l’impossibilità di beneficiare di bonus fiscali”. Questa la preoccupazione espressa dai tecnici a livello nazionale e pienamente condivisa dai Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e Terni, in linea anche con la posizione della Rete delle professioni tecniche dell’Umbria, rispetto alle tre ordinanze di prossima uscita annunciate dal Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
“L’intento, condivisibile – ha spiegato Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia –, è quello di sburocratizzare e velocizzare la ricostruzione ma il rischio, al contrario, è di causare un sostanziale blocco dell’operatività dei tecnici, a danno dei cittadini dei comuni colpiti dal sisma”.
Questi provvedimenti, come ha ricordato anche Tonzani, “non sono stati oggetto di consultazione, confronto o discussione con il mondo delle professioni e sono stati condivise ma in tempi ristrettissimi e questo non ha permesso di dare un contributo tecnico alla stesura delle norme. Inoltre, le nostre considerazioni e richieste inviate al Commissario sono state sostanzialmente ignorate”.
È forte, dunque, la preoccupazione anche dei geometri umbri per lo stallo della situazione che, in particolare, non riesce a rendere operativa l’ordinanza 100 del 2020 relativa alla ricostruzione privata.
“C’è infatti il tentativo – ha spiegato Tonzani – di modificare una norma primaria concedendo, entro il termine del 30 novembre 2020, la possibilità ai proprietari di immobili di eseguire i lavori inerenti il proprio stabile, limitatamente ai danni lievi, anticipando spese e senza attendere il rilascio di titoli e assensi da parte della Pubblica amministrazione, adempimenti rimandati a una successiva presentazione stabilita a non più di 60 giorni dall’avvio dei lavori. Un procedimento più volte reiterato che ha avuto un’applicazione praticamente nulla e tuttavia riproposto ingenerando confusione e incertezze”.
“Il tutto ignorando – ha proseguito Tonzani – gli enormi problemi legati all’emergenza Covid-19 che limita fortemente gli spostamenti e non consente il regolare accesso presso gli uffici, e quindi ai documenti, della Pa in generale”.
Per ciò che riguarda, invece, l’applicazione dei ‘bonus fiscali’ alla ricostruzione, la legge del 13 ottobre 2020 numero 126 prevede che i limiti delle spese ammesse alla fruizione degli incentivi fiscali eco bonus e sisma bonus sostenute entro il 31 dicembre 2020 siano aumentati del 50 per cento per gli interventi di ricostruzione riguardanti i fabbricati danneggiati dal sisma.
In tal caso, gli incentivi sono alternativi al contributo per la ricostruzione e utilizzabili per le spese di ripristino dei fabbricati danneggiati, comprese le case diverse dalla prima abitazione. “Questa facoltà – ha commentato Tonzani – è di fatto inapplicabile per i cittadini perché a oggi non sono stati redatti né circolari né regolamenti attuativi e la scadenza del 31 dicembre 2020 rende non attuabile l’intervento con il beneficio della maggiorazione”.