Furti in Umbria, smarcherata la banda dei 13. 7 già in carcere - Tuttoggi.info

Furti in Umbria, smarcherata la banda dei 13. 7 già in carcere

Redazione

Furti in Umbria, smarcherata la banda dei 13. 7 già in carcere

Mar, 03/07/2012 - 17:21

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Sa.Mi.

Hanno accumulato refurtiva, senza considerare le numerosissime auto rubate, per un valore stimato che supera i 150mila euro. Tredici i fermi disposti dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia Giuseppe Petrazzini, a carico di altrettanti malviventi cui viene contestato di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di furto e ricettazione. La refurtiva veniva accantonata e periodicamente smistata verso il casertano per essere inserita nel circuito illegale della ricettazione.
In poco più di tre mesi, dalla fine di novembre 2011 ai primi giorni di febbraio, secondo le indagini dei militari coordinati dal tenente colonnello Pierugo Todini e dal capitano Giovanni Rizzo, hanno messo a segno oltre 50 colpi. Obiettivi delle loro scorribande notturne erano principalmente abitazioni, luoghi di privata dimora ove non esitavano ad introdursi anche in presenza dei proprietari, ma anche esercizi commerciali come tabaccherie, lavanderie e negozi di ogni genere. Arraffando denaro contante, gioielli, orologi, elettrodomestici, personal computer, telefoni cellulari, ma anche sigarette, capi ed accessori d’abbigliamento, carte di credito e svariati altri oggetti.
Due i capi e promotori dell’organizzazione (tutta composta da cittadini albanesi) che, oltre ad individuare gli obiettivi ed a scandire i tempi delle scorribande, conducevano i sopralluoghi e pianificavano nei dettagli i singoli colpi ai quali venivano chiamati a partecipare, di volta in volta e secondo la disponibilità del momento, gli altri componenti della banda.
Le auto – L’ attività preparatoria veniva svolta utilizzando una autovettura “pulita” mentre poi per i colpi venivano impiegate le auto rubate nelle precedenti incursioni e tenute “in caldo” semplicemente parcheggiandole in aree della città ritenute sicure e meno soggette a controlli. Periodicamente il parco auto rubate per commettere i furti veniva “ripulito” semplicemente abbandonandole nei luoghi scelti per le varie scorribande, dove ne asportavano altre per rientrare nel capoluogo perugino.
I furti nelle case – Innumerevoli i furti in abitazione consumati in ogni parte della provincia; oltre 50 quelli accertati nel capoluogo e nell’hinterland perugino, ma anche nei territori di Bastia Umbra, Corciano, Magione, Passignano sul Trasimeno, Gubbio, Spoleto, Tavernelle.
Le indagini – portate avanti dai carabinieri del Reparto operativo e nucleo investigativo del Comando Provinciale di Perugia, sono state condotte attraverso incessanti attività di osservazione e pedinamento, anche con l’ausilio di sofisticate apparecchiature informatiche, nonché intercettazioni telefoniche ed ambientali che hanno consentito di ricostruire le modalità operative del gruppo e di accertare a posteriori buona parte dei delitti commessi.
Tra questi i furti: di 7 autovetture di segmento medio-alto (Audi, BMW, Mercedes, etc.) consumato il 5 maggio 2004 presso le concessionarie Centrauto s.a.s. di Foligno e Mantovani&Goretti di Bastia Umbra; il 26 novembre 2011 in una macelleria di Magione dove rubavano attrezzature da lavoro e prodotti alimentari per 5-10.000 euro;il 28 novembre 2011 in una lavanderia di Passignano sul Trasimeno dove rubavano un furgone e svariata biancheria e in un negozio di ottica di Perugia dal quale asportavano circa 150 paia di occhiali; il 6 dicembre 2012 nel quartiere Elce di Perugia nell’abitazione di una guardia giurata alla quale portavano via, tra le altre cose, la propria pistola e le relative munizioni.
Gli arresti – Proprio in occasione di una di tali trasferte, il 16 dicembre 2011 militari della Compagnia Carabinieri di Amelia (TR), attivati da quelli del Nucleo Investigativo di Perugia, procedevano al fermo del 24enne Kurti Abaz, pregiudicato, clandestino, fermato alla guida di un’auto rubata e carica di refurtiva gran parte della quale provento di furti commessi a Magione; anch’egli tra i destinatari degli odierni provvedimenti, risulta essere latitante dal 24 dicembre scorso per essere evaso dagli arresti domiciliari che gli erano stati concessi tre giorni dopo l’arresto. I decreti di fermo sono stati eseguiti nei confronti di Perkola Eros, 36 anni, pregiudicato, Toci Sinan, 41enne, Hoxha Ndricim, 36 anni, Kaci Biedar, 23 anni, Markja Bashkim, 25 anni, Roshi Behar, 21enne. Non è stato necessario invece procedere all’esecuzione nei confronti del 27enne Salkurti Allaman poiché già detenuto al carcere di Capanne, per aver preso parte agli scontri dell’8 maggio in centro a Perugia, finito con l’accoltellamento di un cittadino tunisino.
Gli altri – Dei tredici raggiunti da fermo 5 mancano ancora all’appello, verranno rintracciati nelle prossime ore, compresi alcuni scappati in Albania, ma gli inquirenti sono fiduciosi, “chi di dovere sa già dove andarli a cercare”.

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