Anche Todi si affida allo strumento del Controllo di vicinato per arginare i furti in abitazioni e aziende. Il sindaco Antonino Ruggiano è tra i sindaci che questa mattina (gli altri sono Giacomo Chiodini per Magione e Roberto Ferricelli per Piegaro) hanno sottoscritto i relativi protocolli con il prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia.
Con la stipula degli odierni Protocolli di vicinato, sono 23 i Comuni che hanno già aderito a tale importante accordo, il quale ha fornito positivi risultati nel territorio e che si pone nel quadro delle iniziative per la sicurezza integrata e partecipata promosse dalla Prefettura in sinergia con le Istituzioni del territorio, al fine di assicurare sempre più elevati livelli di sicurezza, anche attraverso forme di coinvolgimento dei cittadini, puntualmente disciplinate.
Cos’è
Il “Controllo del Vicinato” è strumento di prevenzione della criminalità, che presuppone la partecipazione attiva dei residenti in zone determinate del territorio comunale, nonché la loro collaborazione con le forze di polizia e con i corpi di polizia municipale.
Anche la videosorveglianza
Il prefetto Sgaraglia ha sottolineato l’importanza di questo strumento che consente ai cittadini di aiutare le forze di polizia, concorrendo al rafforzamento dell’azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità, in funzione della quale, risulta di fondamentale importanza anche una costante implementazione dei sistemi di videosorveglianza, che rientra tra gli impegni assunti dai Comuni, previsti dal Protocollo.
Il ruolo dei residenti
A tutti gli abitanti dell’area interessata dal controllo di vicinato – ha spiegato il prefetto – è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione attraverso poche, semplici modalità: tra queste, il “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro, a prestare maggiore attenzione alle situazioni anomale che possono generare apprensione ed allarme, per poi provvedere esclusivamente a segnalare le eventuali criticità alle competenti Istituzioni.
La chat
A tal fine, i Comuni firmatari costituiranno gruppi di messaggistica istantanea, mediante i quali i cittadini potranno segnalare alle forze di polizia eventuali “situazioni sospette” rilevate attraverso mere attività di osservazione, che sono chiamati a svolgere.
I Comuni anti ronde
I Comuni, inoltre, dovranno sempre verificare che l’attività posta in essere dai cittadini non sconfini in forme improprie di pattugliamento del territorio o assuma alcuna forma di intervento attivo o sostitutivo rispetto ai compiti attribuiti dalle norme in vigore alle forze di polizia.