di Fabio Muzzi
Ore 17.30, Foligno, Corvia. Triplice fischio per l’ultima partita in casa della Nuova Fulginium targata Giacomo Bicerna. Inizia la festa. Non tanto per il risultato finale, vittoria per 5 a 3, non tanto per i 4 gol segnati dal capocannoniere della squadra Porzi, i cui gol sono talmente tanti che vedergliene fare quattro insieme sembra una cosa normale. Al triplice fischio la festa inizia come coronamento di un stagione incredibile quanto impensabile. Ripensandoci a posteriori, tornando indietro all’inizio del campionato, non si può certo parlare di una squadra favorita o assemblata con l’obiettivo di vincere. Una vittoria inaspettata, ma meritata per lo spirito di gruppo, per la correttezza, per l’onestà, per la passione: una favola moderna. Difficile, per chi è sulla trentina, non paragonarla all’impresa che riuscì alla Danimarca nel 1992 quando i giovani che hanno contribuito alla vittoria della squadra folignate stavano nascendo. Vittoria che Enrico Brizzi paragonò alla storia di amore dei protagonisti di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”. Questo è un estratto:
“[…] E veder crescere Aidi e Alex, ogni giorno, ogni mattina di sole, che per il resto della gente non vuol dire niente di particolare, è sovvertire tutti i pronostici, è ridere di fronte all’Uomo con le Previsioni Sicure, quello che era certo che la Danimarca avrebbe preso una vagonata di gol e sarebbe stata eliminata nelle qualificazioni e invece si è qualificata e agli Europei giocherà con squadre molto più forti, e l’Uomo delle Previsioni Sicure non si raccapezza. La gente capisce solo quando le cose sono già successe, mai mentre accadono. E per noi due è lo stesso. La gente non capisce come sia possibile, visto che l’Uomo dei Sondaggi aveva negato categoricamente che due come noi potessero avere una pazza storia del genere.
“Fantastico. E la Danimarca come gioca?”
“Bene, si vede che si divertono.”
“Alex”, aveva detto lei stringendogli le mani con una strana intensità che l’aveva turbato, “Io voglio che la Danimarca vinca. […]”
Queste parole, meglio di ogni altre, descrivono ciò che in piccolo è stato realizzato. Basta sostituire Danimarca con Nuova Fulginium e a Aidi e Alex con Mister Bicerna e i ragazzi della squadra. E allora è giusto così, giusto che in un calcio malato corrotto dai soldi, si avverino favole possibili solo in sogno (quei sogni mattutini che si pilotano dove si vuole). È così, che a Corvia si è scritto un piccolo pezzo di storia, ma importante al punto da giustificare gli infiniti festeggiamenti finali, l’assurdo corteo di auto, motorini e risciò che ha attraversato Foligno, fermandosi a Porta Romana, sotto la statua di Niccolò Alunno. Monumento scelto dai cittadini folignati come luogo ideale per celebrare le maggiori vittorie sportive. Un Niccolò Alunno che ha visto gente gioire per le vittorie di Italia, Juve, Milan, Inter e – da ieri – Nuova Fulginium. Tra lo stupore generale, la domenica della retrocessione del Foligno Calcio, si è colorata di un tripudio di bandiere giallo-blu, colori sociali della squadra per un giorno sul tetto di Foligno.
La festa, iniziata a mezzogiorno con un lunghissimo prepartita, si è conclusa al Serendipity, dove ad onorare la squadra campione della seconda categoria si è presentato anche Lorenzo Jovanotti. Ovviamente la presenza del cantante toscano era dovuta a ben altro (alla splendida esibizione del rapper Mathambo) ma gli euforici ragazzi della Fulginium hanno coronato la loro festa con foto insieme a Lorenzo Cherubini che, ben comprendendo l’atmosfera di giubilo in cui si era imbattuto, si è reso disponibile alle foto con i giocatori.