Una interrogazione per far luce sulla situazione attuale della Fondazione “Umbria contro l’usura” e sul ruolo della Provincia. E’ quanto ha presentato la consigliera provinciale del Pdl Paola De Bonis a seguito delle notizie secondo le quali “la Fondazione corre il rischio di dover chiudere i battenti per mancanza di risorse”. Nel documento De Bonis ricorda come la Fondazione “Umbria contro l'usura” conti 22 soci tra i quali la Regione, la Provincia di Perugia e numerosi Comuni. “Soltanto nel 2012 – si legge nell’interrogazione – ha avuto oltre 300 contatti che hanno portato a circa 150 audizioni e l'apertura di ben 72 nuove pratiche per un ammontare di 613 mila euro di interventi. La stessa Fondazione, da quando opera sul territorio, ha portato a termine 509 pratiche per una somma globale di oltre 16 milioni di euro”. “Il fenomeno dell'usura – recita ancora il documento di De Bonis – secondo l'osservatorio privilegiato della stessa Fondazione, è profondamente radicato anche in Umbria e, tra coloro che vi fanno ricorso, oltre a famiglie di piccoli commercianti, artigiani e piccoli imprenditori, ci sono anche soggetti con reddito da impiego fisso che si trovano per varie ragioni in difficoltà”. Come ricostruisce la consigliera del Pdl alla Fondazione inizialmente hanno aderito numerosi Enti locali offrendo un contributo parametrato ai rispettivi bilanci – che si risolve sostanzialmente in un obolo simbolico, pari ad euro 1000 per i Comuni ed euro 5000 per la Provincia di Perugia. Ma “il taglio delle risorse pubbliche agli Enti locali sembrerebbe aver determinato, per questi ultimi, l'impossibilità a fare fronte agli impegni assunti; oltre a non versare più il contributo, sembrerebbe che la Provincia di Perugia abbia recentemente revocato la propria adesione”. Da qui l’interrogazione di De Bonis per sapere: se quanto esposto corrisponda al vero; quante risorse sono state trasferite alla Fondazione da parte della stessa Provincia; se effettivamente l'Ente abbia revocato la propria adesione e le motivazioni che hanno determinato tale scelta; se non si ritenga opportuno offrire in qualche modo un supporto, anche se non direttamente economico, all'iniziativa, mettendo magari a disposizione mezzi di carattere logistico in alternativa o in aggiunta al contributo finanziario”.