Avevano letteralmente ‘murato’ circa un chilo e mezzo di cocaina pensando di farla franca, mettendo al riparo il ‘tesoretto’ dai controlli delle forze dell’ordine e dalle mire dei ‘rivali’. Tra l’altro, i due giovani in questione erano ‘esperti del mestiere’ considerando che risultavano assunti proprio con la qualifica da muratori, anche se, di fatto, erano intenti a gestire ben altro tipo di attività.
La cocaina, suddivisa in sedici sacchetti, con principio attivo addirittura del 75% e dal valore complessivo di 150mila euro, era stata ‘cementata’ all’interno di un vecchio capannone, ormai in disuso, nell’area artigianale de La Paciana alla periferia di Foligno. Ma non è sfuggita all’attività investigativa dei militari della Compagnia dei Carabinieri di Foligno, guidati dal capitano Angelo Zizzi.
La coppia, entrambi classe 1979 e originari dell’Albania e in Italia ormai da diversi anni ed entrambi con precedenti penali all’attivo, è stata ‘pizzicata’ lo scorso primo maggio nel corso del pomeriggio, proprio mentre stavano occultando la droga, cercando di inserirla nell’intercapedine tra due pannelli di cartongesso. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti questa mattina in un’apposita conferenza stampa presso il Comando provinciale dell’Arma.
Rinvenuti anche contanti per un ammontare di oltre trentamila euro: il denaro era stato nascosto a casa di uno degli arrestati, anche questo, strategicamente occultato nello spessore di una porta in legno. Un ingente bottino, considerato comunque provento di attività di spaccio.
I carabinieri sono giunti al ritrovamento del maxi quantitativo dopo un’accurata attività d’investigazione, seguendo i vari spostamenti dei due pseudo muratori, insospettiti proprio dai loro movimenti e dalle particolari frequentazioni. Non sono però mancate difficoltà, come sottolineato in conferenza stampa, anche perchè a quanto pare, i due erano molto diffidenti, e particolarmente abili nel controllare il territorio.
Il fatto ancor più grave è che – secondo quanto riferito dai militari – la cocaina, essendo purissima e quindi particolarmente potente, avrebbe potuto facilmente provocare decessi causati da overdose. E non a caso, l’operazione è stata portata avanti a seguito di ben tre morti dovute proprie a fatali overdose.
Ed ora si indaga per scoprire nel dettaglio i canali di approvvigionamento e spaccio della cocaina, destinata al territorio Folignate e Perugino, puntando sulla cosiddetta ‘via del mare’ che dall’Albania passa tramite il Canale di Otranto in Italia. E’ lo stesso capitano Zizzi a rimarcare l’importanza delle attività di prevenzione e repressione, basti pensare ai massicci controlli in centro storico per assicurare a residenti, operatori e migliaia di frequentatori della città, giornate tranquille e sicure.