Ammonta a circa 1milione e 300mila euro il sequestro preventivo per equivalente operato nei confronti della rappresentante legale di una società di Foligno ed operante in tutto il territorio nazionale. L'operazione è stata coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia.
La società coinvolta non aveva versato le ritenute alla fonte relative agli stipendi dei dipendenti per oltre 630mila Euro e l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alle dichiarazioni annuali per 650mila Euro circa. Alla donna sono state contestate le ipotesi di reato di cui agli artt. 10 bis e 10 ter del D.Lvo 74/2000.
In particolare poi, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia in collaborazione con la Compagnia di Foligno, hanno ricostruito il patrimonio finanziario, immobiliare e mobiliare riconducibile alla rappresentante legale.
Sono stati pertanto sottoposti a sequestro preventivo due conti correnti, settanta unità immobiliari relative a fabbricati e terreni, quote societarie pari al 97% del valore nominale del capitale sociale della società responsabile del mancato versamento ed un motoveicolo di grossa cilindrata.
L’operazione rappresenta l’esempio più chiaro dell'applicazione dello strumento dell’aggressione dei beni dell’evasore fino alla concorrenza delle somme non versate, per cui è possibile sottoporre a sequestro beni non direttamente riconducibili al reato ma che siano nella disponibilità dell'evasore fiscale, anche prima della condanna definitiva.