Francesco Balucani
Com’era per certi versi lecito attendersi, al Blasone di Foligno i biancoazzurri non si sono redenti. La squadra umbra non ha mai funzionato in casa, perché avrebbe dovuto funzionare oggi? Si, l’incontro disputato in data odierna possedeva dei connotati particolari, caratterizzandosi come penultima chance di salvezza diretta, ma il Teramo è squadra da temere, tecnicamente e strategicamente superiore all’organico allestito da De Petrillo. L’andazzo lo si era già percepito dopo pochi secondi dall’inizio del match: il palo colpito da Foglia – ottima la sua prestazione – è sintomo precoce che le cose non prenderanno una piega positiva. Come dirà in seguito Roberto Damaschi, intervistato in sala stampa, “l’atteggiamento di oggi è stato irritante. Non abbiamo vinto un contrasto, non abbiamo preso una seconda palla. Siamo stati mosci.”
E così è effettivamente stato. “Non possiamo fare di tutta l’erba un fascio – continua il dg”, ma la prestazione complessiva dei falchetti ha lasciato molto a desiderare. La cattiveria agonistica non può essere imposta, non è una condizione alla quale si può essere addestrati. la cattiveria agonistica, la grinta, la tenacia, la volontà di non mollare mai, provengono tutte dal fondo dell’anima e nessuno fuorché te stesso è in grado di tirarle fuori quando conta davvero. Evidentemente è mancato questo – oltre a tutto il resto, si intende. Nel corso del primo tempo qualche sporadica occasione da rete la si è vista, prima con Biondi di testa, poi con Balistreri e Borgese da fuori, ma niente di concreto.
La ripresa è cominciata con altro ferro battuto – questa volta una traversa – dopo un’ottima incornata di Bucchi. Ora il Teramo sembra aver acquisito una maggiore irriverenza, tanto che dopo quattordici minuti giunge la rete, siglata da Foglia: il contropiede è fulmineo, l’uno due magistrale e la diagonale vincente. 1-0 e palla al centro. L’incontro sembra ora veleggiare verso sponde misteriose, l’esito imprevedibile, le azioni caotiche. Alla mezz’ora Balistreri – nota positiva per lui quest’oggi – insacca la sfera in tuffo e agguanta il pareggio, festeggiato dagli irriducibili tifosi biancoazzurri come fosse un’eroica sagoma scesa in terra. L’ottimismo resuscita come per magia e lo stadio si anima di rinnovato fervore. Possiamo farcela.
Sfortunatamente il calcio non possiede le stesse qualità del cinema e chi crede nel lieto fine o è un illuso o non la racconta giusta. Dopo un altro sospiro generalizzato, provocato dall’ennesima conclusione di Balistreri, deviata questa volta da Speranza in angolo, Bucchi realizza la rete del definitivo annientamento a recupero ormai inoltrato e smorza le risorte speranze dei falchi. La girata di Balistreri, collocabile al quinto minuto di recupero e parata da Serraiocco non è che un ultimo riflesso avverso di un finale inevitabile.
Resta ora da chiedersi come possa configurarsi l’ultimo atto di Poggibonsi. La matematica non condanna né assolve, questo già aiuta. Significa che, malgrado tutto, esiste una razionale possibilità di rivedere la Lega Pro anche l’anno che verrà. Significa che per i prossimi novanta minuti di gioco le carte da mostrare dovranno necessariamente contenere qualche jolly. Significa che andare a Poggibonsi senza illudersi di vincere non ha alcun senso. Significa che la speranza ha vita breve, ma durerà ancora novanta minuti. Poi chissà, potrebbe persino decidere di rigenerarsi dalle ceneri dell’araba fenice e riaccendersi di nuova passione per il prossimo campionato. Mancano pochi minuti al termine della stagione, ma le incognite restano un’infinità. Vedremo come andrà a finire.
“Ha vinto chi ha strameritato di vincere”. Queste le prime parole di Roberto Damaschi. Non sorprendenti se ci si pensa bene. “Ci hanno surclassato, è evidente. Ora Dobbiamo trovare le forze per andare a Poggibonsi e tirarci fuori dall’imbroglio nel quale siamo finiti. Oggi non posso che recriminare e lamentarmi del comportamento dei nostri giocatori. Se ci si salva, ci si salva tutti, ma poi in campo ci vanno loro e l’atteggiamento di oggi è stato irritante. Non abbiamo vinto un contrasto, non abbiamo preso una seconda palla. Siamo stati di un moscio unico. Adesso sta a loro tirarsi fuori. L’atteggiamento odierno è indigeribile. Questa sconfitta complica tutto maledettamente. I tifosi infuriati hanno ragione a prendersela con noi. Ci hanno incitati fino al 94’ e non li abbiamo assolutamente ricambiati con l’impegno dovuto.”