Futuro e libertà in provincia si schiera a favore dell'inceneritore a Perugia con il consigliere Valerio Bazzoffia, che indica come ubicazioni possibili Pietramelina, ma anche Mugnano, San Sisto o Pianello. “Per non finire come Napoli”, bisogna smetterla con il “non nel mio giradino”.
Il consigliere della nuova formazione politica di Fini è intervenuto con una nota nel dibattito sollevato nei giorni scorsi dall'ad di Gesenu Carlo Noto La Diega, che indicando Pietramelina come un “sito ideale” per realizzare l'impianto nei prossimi tre anni, ha suscitato un vespaio di prese di posizioni, in genere di condanna, sulla vicenda.ù
“La recente polemica rovente come al solito tutta interna alla maggioranza -ha detto Bazzoffia- relativa a dove costruire il termovalorizzatore, ha scatenato la solita battaglia del 'non nel mio giardino'. Nessuno lo vuole vicino casa sua”.
Il consigliere ha detto però che ogni obbiettivo sulla radccolta differenziata in regione è “fallito”.
“Purtroppo la media regionale del 2009 è di poco superiore al 30% e, per legge, dovrà raggiungere il 55% entro il 2010. Obiettivo fallito”. Ha detto. “Poniamo il caso, augurandocelo, che nel 2012 si compia il miracolo del 65% di differenziata. Avremmo comunque un 35% di residuo secco, poichè l'umido organico dovrebbe essere trasformato in compost, che dovrà essere smaltito in qualche modo. E' certo che per allora le discariche saranno ormai sature, e di nuove non se ne potranno fare. Quindi, il 35% di residuo secco dovrà esere eliminato, bruciato. Come? Termovalorizzatore o altoforno delle cementerie, altrimenti 'Umbria come Napoli'”. Secondo Bazzoffia, dunque, “non c'è altra scelta, nell'immediato”.
“E come disse l'allora Sindaco di Perugia (Renato) Locchi, che presiedeva le riunioni dell'Ato 2, è giusto che il termovalorizzatore si faccia nel territorio dove si produce la maggior quantità di rifiuti, cioè Perugia. Che sia Pietramelina, Mugnano, S. Sisto o Pianello, comunque vada da qualche parte si dovrà fare; se si preoccupa il gestore che per i prossimi 15 anni dovrà assicurare la correta gestione dei rifiuti, possiamo pure 'sparargli addosso' se pronuncia il nome di una località, ma nel merito ha ragione, come aveva ragione il già Sindaco Locchi. Quindi, stop alla battaglia del 'non nel mio giardino' e la regione Umbria attui celermente una politica di tutela e salvaguardia dell'ambiente e del decoro urbano”.