Rinviato a giudizio il prossimo 16 novembre l'ex allenatore della nazionale di Cuba Lorenzo Mambrini, per l'accusa avrebbe sottratto 28mila euro ad un uomo fingendosi "parente" dell'ex presidente
Il 45enne tifernate Lorenzo Mambrini, ex commissario tecnico della nazionale di calcio cubana e attuale mister dei Titanes Guantanamo, è stato rinviato a giudizio il 16 novembre prossimo con l’accusa di truffa aggravata.
L’allenatore di Città di Castello, residente nell’isola caraibica in pianta stabile da oltre 6 anni, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Perugia, avrebbe raggirato un padre che, preoccupato per le sorti del figlio residente a Cuba con la mamma, avrebbe voluto riportarselo in Italia. Proprio Mambrini si sarebbe offerto di interessarsi alla vicenda “millantando di essere marito della nipote di Fidel Castro”, riuscendo quindi a convincere l’uomo di poter trovare una sicura soluzione tramite l’intercessione di quest’ultima.
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Sempre secondo le accuse del pm Mara Pucci, Mambrini avrebbe messo in contatto la vittima “con presunti funzionari del governo, quali persone di fiducia a cui conferire una procura per garantire in tempi brevi il buon fine della pratica di affido del minore”. Da qui sarebbero però seguire reiterate richieste di denaro per l’acquisto, ad esempio, dei biglietti aerei per il rimpatrio del ragazzo, mai emessi e mai arrivati al padre.
Per la Procura dunque l’allenatore 45enne, poi resosi irreperibile, avrebbe, in concorso con ignoti, “indotto in errore la persona offesa sulla effettività dei propri contatti e della propria intercessione”, ma anche “sull’evolversi della situazione personale e giudiziaria del minore” per il quale avrebbe prospettato un aggravamento delle sue condizioni di vita e la conseguente collocazione in un istituto, e “sulla reale destinazione delle somme richieste, un ingiusto profitto di 28.226 euro”.
Respinge tutte le accuse fatte al suo assistito il legale difensore Luca Gentili, per il quale Mambrini non avrebbe commesso alcuna truffa, con alcuni testimoni pronti anche a confermare la versione dell’allenatore 45enne. In altre parole ci si sarebbe solo trovati davanti ad un padre disperato, pronto a pagare cifre di denaro importanti pur di riportare il figlio a casa.