File e assembramenti alle Poste: dopo Narni il caso Amelia

File e assembramenti alle Poste: dopo Narni il caso di Amelia | Paparelli annuncia interrogazione

Redazione

File e assembramenti alle Poste: dopo Narni il caso di Amelia | Paparelli annuncia interrogazione

Sab, 19/12/2020 - 11:07

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File e assembramenti alle Poste. L’accesso ai servizi degli uffici postali diventa sempre più complicato. Dopo le segnalazioni di Narni, in cui il sindaco De Rebotti aveva parlato di anziani costretti a fare la coda fuori a causa della drastica riduzione di giorni di apertura, ecco la nuova segnalazione ad Amelia.

Assembramenti ad Amelia

A segnalare il caso è il consigliere regionale dem Fabio Paparelli che ha annunciato un’interrogazione alla giunta per chiedere la convocazione di un tavolo con i vertici di Poste Italiane, per evitare assembramenti e superare i disagi, come quelli subiti dai cittadini di Porchiano di Amelia.

File e assembramenti alle Poste: Paparelli annuncia interrogazione

L’esempio della piccola frazione di Porchiano – spiega – cinquecento abitanti per la stragrande maggioranza anziani, è emblematico, in quanto potendo attualmente usufruire dei servizi postali solo per un giorno e mezzo a settimana, i cittadini sono costretti a mettersi in fila già dalle 6,30 e la maggior parte di loro deve passare l’intera mattinata davanti ai locali di Poste Italiane, creando involontariamente assembramenti di almeno 20 persone”.

“Serve interlocuzione con Poste Italiane”

Considerando che a Porchiano, così come in altre piccole realtà umbre, non esistono altri servizi finanziari o di altra natura – prosegue Paparelli gli abitanti sono, di fatto, costretti a rivolgersi agli uffici di Poste Italiane per assolvere anche a tutte le necessità legate alla gestione dei propri risparmi, dei pagamenti e della normale economia domestica”. “Per questo – conclude – riteniamo doveroso che si avvii nuovamente un’interlocuzione tra Regione, Anci e Poste Italiane, così come fu fatto in passato dalle Giunte di centrosinistra già a partire dal 2015, al fine di scongiurare ulteriori chiusure o riduzione di servizi e, al contrario, ripristinare nuove aperture indispensabili ad assicurare questi servizi essenziali, specie per la popolazione più anziana, oltre che a preservare maggiormente la sicurezza dei cittadini in questo periodo di emergenza sanitaria”. 

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