Fiere, feste e sagre sì, ma solo per 500 persone: così la Regione stoppa i grandi eventi a rischio Covid

Fiere, feste e sagre sì, ma solo per 500 persone: così la Regione stoppa i grandi eventi a rischio Covid

Redazione

Fiere, feste e sagre sì, ma solo per 500 persone: così la Regione stoppa i grandi eventi a rischio Covid

Sab, 10/10/2020 - 08:58

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Fiere, feste, sagre e luna park non vengono bloccati in Umbria dal 12 ottobre al 12 novembre. Ma i paletti anti Covid bloccano di fatto i grandi eventi, considerati ad alto rischio contagio dal Comitato tecnico.

L’ordinanza firmata dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, fissa regole stringenti per le cosiddette manifestazioni “dinamiche”. Che non potranno comunque superare i 4 giorni e dovranno essere effettuate in modo da chiudere gli accessi, così da poter contare e tracciare i partecipanti.

Le manifestazioni fieristiche qualificate di rilevanza internazionale, nazionale, regionale e locale, mercati straordinari, sagre, feste popolari, luna park e giostre sono consentiti esclusivamente nel rispetto di una serie di requisiti e prescrizioni, che si aggiungono a quelli ad oggi già previsti.

Le misure anti Covid

Questi i paletti anti Covid ribaditi o introdotti nell’ordinanza:

  • effettuazione, per le aree all’aperto, in zone chiaramente delimitate ed in ogni caso, sia nelle aree all’aperto che negli spazi chiusi, con chiara distinzione tra gli ingressi e le uscite di coloro che accedono, presidiate da steward;
  • un numero dei presenti contemporaneamente all’interno degli spazi all’aperto o al chiuso in cui si svolgono le attività che non potrà eccedere il limite di una persona ogni 10 metri quadrati dell’area libera complessivamente destinata allo svolgimento delle attività e comunque nel limite massimo di 500 persone, da rilevare con appositi contapersone e da monitorare con steward anche all’interno dell’area;
  • dovrà inoltre essere effettuata all’ingresso la misurazione della temperatura corporea (che non dovrà essere superiore ai 37.5°) e la registrazione nominativa dei partecipanti e di tutti coloro che accedono, conservando per almeno 14 giorni copia degli elenchi nominativi di coloro che hanno partecipato all’iniziativa completi dei recapiti telefonici;
  • divieto di consumazione di alimenti e bevande in forma itinerante al fuori degli spazi destinati alle attività di ristorazione o somministrazione per cui dovranno essere rigorosamente applicate le previsioni di cui alle linee guida Ristorazione allegate al DPCM 7 agosto 2020;
  • raccomandazione attraverso idonea cartellonistica e comunicazione all’utilizzo di sistemi di tracciamento tramite applicazioni installate su telefoni cellulari da parte del pubblico.

Infine, la durata massima per le singole fiere, mercati straordinari, sagre e feste popolari non potrà superare i 4 giorni.

La Catena della Pace

Un’ordinanza arrivata nel giorno in cui l’Umbria ha superato i mille positivi, con un nuovo picco di contagi (151). E alla vigilia della Catena della Pace (così è stata trasformata, in modo statico, la Marcia della Pace) da Perugia ad Assisi. Manifestazione sulla quale gli umbri si stanno dividendo, tra i fautori e chi ritiene che il rischio sia troppo alto. Tra questi, l’avvocato Biscotti, che minaccia di presentare un esposto.

Ma gli organizzatori assicurano che sarà mantenuto il distanziamento di 2 metri. La manifestazione si svolgerà domani (domenica) dalle 10 alle 14. Che una grande Catena, che legherà appunto Perugia ad Assisi.

Eurochocolate e Fiera dei Morti

L’ordinanza, soprattutto nel fissare a 500 il limite massimo di visitatori, blocca di fatto le grandi manifestazioni d’autunno di Perugia, Eurochocolate e la tradizionale Fiera dei Morti a Pian di Massiano.

Nei giorni scorsi gli organizzatori di Eurochocolate, ancora in attesa dell’eventuale via libera da parte delle istituzioni al piano da 9mila accessi controllati, avevano comunque invitato i visitatori a non cancellare le prenotazioni e a venire ugualmente a Perugia.

Eurochocolate, lo stop ufficiale

E questa mattina è arrivata la notizia ufficiale da parte degli organizzatori: Eurochocolate 2020 non si farà. “Abbiamo lavorato fino all’ultimo secondo possibile – scrive l’organizzazione – per cercare di realizzare in sicurezza e con un format profondamente rivisitato la 27esima edizione di Eurochocolate. L’ordinanza emanata ieri sera dalla Regione Umbria, che qualcuno ha già ribattezzato “Ciockdown“, prevede tuttavia delle restrizioni particolarmente incisive, quali ad esempio quelle relative alla durata dell’evento (da 10 a soli 4 giorni) e alla capienza massima (500 persone). Queste rischierebbero di trasformare il nostro evento in un serio problema di ordine pubblico che non intendiamo minimamente far ricadere sulla città di Perugia e i suoi cittadini, sui nostri tantissimi fan e sulle forze dell’ordine già impegnate su più fronti. Fermo restando il tema della sicurezza, rimane difficile comprendere come sia stato possibile immaginare dagli estensori dell’ordinanza, con queste restrizioni, la sostenibilità economica di un evento come Eurochocolate. A soli sette giorni dalla data di inizio, tutto ciò ci costringe quindi a prendere atto che l’Ordinanza regionale certifica, in pratica, l’impossibilità di organizzare la prossima edizione di Eurochocolate”.

La “resa” di Guarducci

Sappiamo – dichiara Eugenio Guarducci, presidente di Eurochocolate – che le decisioni prese sono state condizionate negli ultimi giorni anche da un’evoluzione negativa dei dati riferiti alla pandemia. Sono state tuttavia risparmiate, con una tattica temporale qualitativamente elevata, altre tipologie di iniziative numericamente molto impattanti che evidentemente godono di immunità sconosciute al mondo laico delle imprese e che la scienza e/o la religione magari ci aiuteranno a  comprendere meglio. La tutela della salute pubblica e della sicurezza di tutti noi sono due valori, non intermittenti, ai quali ovviamente noi poniamo sempre la massima attenzione e che hanno ispirato profondamente il nostro lavoro di questi ultimi mesi, all’interno di un perimetro disegnato dal DPCM dell’8 Agosto – prorogato il 7 Settembre e tutt’ora in vigore – che consente di organizzare tipologie di eventi come Eurochocolate. Vista la mancanza di protocolli attuativi, ci siamo dovuti spingere anche oltre, con progettualità mirate e restrittive il cui valore ci è stato riconosciuto da più parti”.

Guarducci ringrazia comunque le Istituzioni per il confronto avuto in queste settimane. E si augura che il Govenro centrale sostenga il settore turismo-eventi-fiere con misure straordinarie.

“Nel frattempo – scrivono dalla manifestazione – i due bambini di Eurochocolate rimarranno ancora in piedi, ben distanziati ma vicini a tutti noi, con la speranza di ritrovarli il prima possibile nella posizione in cui li abbiamo sempre conosciuti a partire dal 1994, quando hanno mosso con noi i primi passi per la prima edizione di Eurochocolate”.

Luna Park e giostre

Quanto ai luna park e alle giostre, spetterà agli stessi giostrai decidere se avranno convenienza ad aprire con un numero limitato di clientela. E comunque dovranno attrezzarsi per controllare e tracciare gli accessi all’area.

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