Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Fatto sta che ieri pomeriggio (sabato 22 novembre) la Fiaccolata promossa e organizzata dal “Comitato tifernate per la Sicurezza” ha lasciato molti spunti su cui riflettere.
La manifestazione, partita intorno alle 17 da via Alfonsine e culminata di fronte al Municipio tifernate in Piazza Gabriotti, ha visto infatti una partecipazione modesta rispetto alle attese: sicuramente non si sono contate meno di 100 presenze ma sui social c’è chi parla di almeno 300 (francamente improbabili). Ritorna qui il “dilemma” e l’ormai annosa questione di una città, o meglio della maggior parte dei tifernati, che spesso è brava a lamentarsi e ripromettersi di giurare vendetta ma che quando è il momento di fare qualcosa di concreto abbassa sempre la voce e lo sguardo, tirandosi indietro.
Altro punto che fa riflettere, sul quale gli organizzatori della Fiaccolata si sono detti alquanto dispiaciuti, è stata l’assenza del sindaco Luciano Bacchetta, alla quale si è aggiunta la promessa infranta della convocazione del Comitato. Il primo cittadino, domani, sarà comunque impegnato, insieme agli altri sindaci del comprensorio, in un summit con il Prefetto per cercare di arginare la situazione furti.
Nonostante l’appuntamento sia stato dichiarato esplicitamente “apartitico”, infine, la presenza di alcuni e le assenze di altri, hanno fatto pensare e mugugnare diversi tifernati. La fiaccolata ha visto infatti la presenza di molti esponenti del centrodestra e del movimento Casapound, in prima linea con lo striscione “Riprendersi Città di Castello“. Dall’altra parte, la totale assenza dell’opposta parte politica, ha contribuito a fare più rumore di quanto non volesse, dimostrando come la città sia tutt’altro che unita, anche di fronte ad un’emergenza sociale come questa.
Bisogna comunque riconoscere che qualcosa si muove, nel bene o nel male.