Incontro significativo oggi pomeriggio alle 18, a pochissime ore dall’inizio del Festival (questa sera alle 21). Il Sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha infatti ricevuto, nella Residenza Municipale, l’ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia S.E. Sargis Ghazaryan. Quest’ultimo è stato accompagnato dal presidente del Festival delle Nazioni Giuliano Giubilei e dal direttore artistico Aldo Sisillo.
Nel dare il benvenuto all’ospite, il primo cittadino ha sottolineato “l’onore di condividere un evento dell’inaugurazione del Festival con un rappresentante ufficiale del Paese a cui è dedicata l’edizione 2014”, ricordando che “così come l’Europa anche la comunità mondiale, oggi nei fatti più che nei desiderata dei potenti, per essere duratura e pacifica ha bisogno di essere definita dall’incontro dei cittadini e dalla condivisione delle culture, spesso specchio di valori universali. Negli anni il Festival è stato il precursore in ambito musicale, di questa apertura verso l’esterno, che Città di Castello sta perseguendo anche sul fronte economico e sociale. Accogliamo idealmente il popolo armeno, per il tramite del suo rappresentante, certi di avere in comune molto più di quanto la storia e la collocazione geografica possono lasciar pensare. È questo il terreno su cui costruire con urgenza una civiltà della pace, più solida e consapevole dell’attuale, nella quale gli strumenti del dialogo, della non discriminazione e del rispetto della persona umana abbiamo uno statuto riconosciuto ed rispettato da ogni paese e in ogni circostanza”.
“Voglio ringraziare il Sindaco Bacchetta per la splendida ospitalità che il Comune di Città di Castello, con i suoi luoghi più belli, offre all’Armenia – ha dichiarato l’ambasciatore S.E. Sargis Ghazaryan –. Cito solo la chiesa di San Domenico: sono sicuro che ascoltare la musica di Aram Khačaturjan in una cornice così unica e suggestiva sarà emozione difficile da dimenticare. Il Festival delle Nazioni è una straordinaria vetrina per il ricco patrimonio culturale armeno ma, soprattutto, è un’incredibile occasione per rinsaldare il legame secolare tra il mio Paese e l’Italia. Credo che il Sindaco e gli organizzatori tutti siano riusciti a cogliere l’anima del popolo armeno. Con la musica, le immagini e i racconti di questi giorni, sarà possibile vivere la storia millenaria, la tradizione cristiana e la cultura composita dell’Armenia che l’immane tragedia del genocidio non è riuscito a distruggere. Questa sera in particolare, con l’Armenian Philharmonic Orchestra si userà quel linguaggio universale, la musica, che non necessita di mediazioni, che congiunge l’immaginario con il reale e che trasforma i conflitti in sinergie e il contrasto in pluralismo. Ciò è particolarmente importante oggi in condizioni di pace precaria quando ancora una volta l’Armenia e l’Italia solidalmente si impegnano per la sicurezza e la stabilità nel Caucaso”.